Cinque calciatori tra i più sottovalutati in Europa

Non sono mai stati al centro della scena, forse per il loro modo di essere discreti, o semplicemente umili, il che li faceva sembrare agli occhi degli addetti ai lavori, una sorta di “operai” del calcio che però non avrebbero mai potuto far parte dell’Olimpo del calcio. Sono i calciatori più sottovalutati (ma non per questo meno efficaci) in Europa, scopriamone alcuni.

Ha appeso le scarpette al chiodo da Under 35

E’ stato per anni il faro del centrocampo dell’Arsenal di Arsene Wenger, precisamente dal 2011 al 2016, prima però, ha scritto pagine di storia nell’altra squadra di Liverpool, l’Everton. Stiamo parlando di Mikel Arteta. Spagnolo, di San Sebastian, nato nel 1982, ha appeso le scarpette al chiodo lo scorso anno per via dei tanti infortuni. Oggi è il vice di Pep Guardiola sulla panchina del Manchester City. Quando giocava non è mai stato preso troppo in considerazione dagli addetti ai lavori che hanno sottovalutato troppo il talento e la generosità mostrata in campo dallo spagnolo capace di realizzare gol e punizioni da maestro, affiancate da giocate illuminanti. Da qualcuno fu anche paragonato a Pirlo per la sua incredibile visione di gioco.

Al Chievo Verona un sottovalutato doc

Perparim Hetemaj è quel centrocampista di quantità spesso destinato al lavoro sporco e al sacrificio. Approdò nel Chievo Verona nel 2011, e dal suo arriva con la maglia dei clivensi, ha giocato quasi tutte le partite di campionato e, grazie alla sua grinta e all'abilità di recuperare palloni, si è sempre rivelato una pedina fondamentale nello scacchiere tattico di tutti gli allenatori che si sono susseguiti nel corso del tempo sulla panchina del club del presidente Campedelli. Col tempo, il finlandese ha affinato anche la tecnica, risultando il miglior assist man del Chievo e trovando anche la gioia personale di una rete il 12 settembre 2015 contro i Campioni d’Italia della Juventus.

Al Chelsea Conte non fa mai a meno di lui

Ricorderete tutti quando il primo e sorprendente Atletico Madrid del “Cholo” Simeone vinse la Liga spagnola con una squadra praticamente di 13/14 giocatori? Bene, fra loro c’era uno dei pupilli dell’argentino, il terzino sinistro Felipe Luis. Acquistato dal Chelsea, non convinse mai, forse anche per il poco feeling con il campionato inglese. E quindi prima Mourinho, e poi oggi Antonio Conte, non hanno mai avuto alcun dubbio su chi schierare su quella corsia difensiva mancina, ovvero lo spagnolo Cesar Azpilicueta. Dal 2012 al Chelsea, non si è mai sentita una sua parola fuori posto e, con Felipe Luis ritornato con i “Colchoneros”, si è preso di nuovo il suo posto risultando uno dei più continui per impegno e prestazioni in campo dei “blues”. Un calciatore dotato di grande equilibrio, capace di saper esprimere tanto sia in fase offensiva che difensiva.

Il goleador del centrocampo italiano delle “piccole”

E’ passato dal Chievo Verona al Palermo fino ad oggi dove occupa stabilmente il centrocampo del Genoa. Stiamo parlando di Luca Rigoni, all'apparenza un calciatore come un altro, dal poco appeal mediatico e che suscita poco interesse per l'occhio meno esperto. Il genoano però, da anni conferma un rendimento di altissimo livello in Serie A. Non molla mai, corre e lotta su ogni pallone dimostrando di essere leader della squadra dopo aver fornito prestazioni sempre sopra la media, e soprattutto a Palermo, dove ha espresso ai massimi livelli il suo vizietto del gol, realizzando in due stagioni ben 10 gol. Mai considerato dai principali club italiani, quasi mai in orbita Nazionale, Luca Rigoni continua comunque a fornire ottime prestazioni.

Yaya Touré tra i più forti al mondo

Nonostante se ne sia sempre parlato tanto, i suoi gol, i suoi assist e le sue giocate di classe assoluta, sono sempre rimaste all’ombra di chi riusciva a rubargli la scena. Da Tevez ad Aguero a tanti altri ancora, stiamo parlando di calciatori del Manchester City, il club di Yaya Tourè. Assoluto fenomeno è tra i centrocampisti più completi in giro per il mondo non solo in Europa ma spesso dimenticato da ogni classifica ufficiale di premi individuali sia in Inghilterra che in Europa. Lui stesso, tempo fa, ebbe uno sfogo che fece davvero tanto rumore, lamentandosi di non essere mai stato considerato per il pallone d’oro, nonostante le ottime prestazioni mostrate in Premier League.