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Cina, pestone a Witsel: giocatore espulso e squalificato per sei mesi

Il centrocampista dello Shanghai Shenhua, dopo il contatto con il belga, è stato messo fuori squadra e punito anche dalla Federazione cinese con una squalifica di sei mesi.
A cura di Alberto Pucci
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Il campionato cinese è appena cominciato, ma già comincia a far parlare di sé. Dopo aver accolto molti campioni europei e sudamericani, la Chinese Super League ha regalato subito sorprese e polemiche dopo sole due giornate di gare a causa del "pestone" rifilato da Qin Sheng ad Axel Witsel: colpo di mercato del Tianjin di Fabio Cannavaro. Durante il match, in occasione di un calcio d'angolo che stava per essere battuto da Carlitos Tevez, il centrocampista ha colpito volontariamente il belga ed è stato espulso dopo neanche 30 minuti di gioco. Un episodio che è costato molto al 30enne giocatore: punito non solo dal suo club ma anche dalla stessa federazione. Lo Shanghai Shenhua ha infatti deciso di metterlo fuori rosa, e di sospendergli lo stipendio, costringendolo ad allenarsi con le riserve.

L'ira del presidente e il precedente con de Guzman

Oltre alla multa da 35mila sterline, decisa dalla società, Qin Sheng è stato punito severamente anche dalla Federcalcio cinese che lo ha squalificato per sei mesi e sanzionato con un’ulteriore multa di 14mila sterline. Dopo la rabbia del tecnico uruguaiano Gustavo Poyet, che al termine del match con il Tianjin ha censurato il suo giocatore, sono arrivate anche le parole del presidente Wu Xiaohui: "Ha procurato un danno di immagine alla squadra, alla società e a tutto il calcio cinese". A nulla sono servite le scuse del calciatore attraverso i canali social: "Ho commesso un fallo stupido, che ha danneggiato tutta la squadra – ha scritto Qin Sheng – Voglio scusarmi con i tifosi, i funzionari e gli allenatori del club, così come i miei amici che combattono insieme sul campo. Sono un giocatore professionista e non dovrei comportarmi in questo modo". Il giocatore cinese non è nuovo ai cartellini rossi. Nel giugno del 2013, infatti, durante l'amichevole con l'Olanda finì sotto la doccia per una brutta entrata a piedi uniti ai danni di Jonathan de Guzman.

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