Cina, lo strano divieto di calciomercato: no ai portieri stranieri
Il calciomercato cinese in entrata regala da sempre grandissime emozioni. Gli ultimi in ordine di tempo sono quelli di Oscar dal Chelsea e Carlos Tevez dal Boca Juniors, due campionissimi giunti nella Super League cinese ad arricchire il campionato del colosso dell'Estremo Oriente. Eppure, da quando il campionato cinese si è aperto agli stranieri, nessun portiere è mai arrivato da quelle parti. Il motivo? E' vietato dal regolamento cinese acquistare portiere stranieri.
Un divieto che vige fin dal 2001, quando fu anche introdotto il limite massimo di quattro stranieri in rosa, con solo tre in campo simultaneamente. Il motivo è presto detto: la Federazione cinese vuole "potenziare" i propri portieri, vero punto debole della nazionale orientale che nel 2002 partecipò anche ai Mondiali di Corea e Giappone, perdendo tutte le tre gare del proprio girone contro Costa Rica, Brasile e Turchia, incassando nove reti senza segnarne nessuna. Ecco perché dall'estero c'è il "divieto" di importazione di portieri: il rischio è quello che il tasso tecnico cinese si impoverisca ulteriormente.
Insomma, se da un lato gli stranieri in squadra costituiscono il punto di forza di diversi club, tanto che continuano ad arrivare sempre più giocatori di alto livello soprattutto dall'Europa (e non solo a fine carriera, ma anche in pieno sviluppo come Lavezzi, Oscar e via dicendo), dall'altro per quanto riguarda i portieri continua ad essere privilegiato il "mercato" interno, nella speranza che gli estremi difensori cinesi crescano a tal punto da diventare il punto di forza della nazionale dell'Estremo Oriente. Cina che, tra l'altro, è ancora impegnata nelle qualificazioni ai Mondiali 2018 e che ha chiamato Marcello Lippi nella speranza di agguantare l'ultimo treno utile. Una missione difficile ma non impossibile.