Ciciretti: “Così io e Mancosu abbiamo salvato Scavone in Lecce-Ascoli”
Il match tra Lecce e Ascoli è durato una trentina di secondi. La gara è stata sospesa per via del terribile incidente occorso al giocatore Manuel Scavone che dopo un contrasto ha perso subito i sensi, c’è chi ha temuto il peggio in quei momenti. Scavone dopo essere stato soccorso, è stato portato in ospedale e già nel tragitto ha ripreso i sensi, e oggi dopo due giorni e mezzo in osservazione è tornato a casa. Hanno salvato la vita al centrocampista del Lecce Mancosu e Ciciretti, che ha raccontato nel dettaglio quei momenti.
Il racconto di Ciciretti
L’ex giocatore del Benevento da pochi giorni è passato all’Ascoli e alla prima da calciatore bianconero è stato bravissimo e provvidenziale non per quello fatto con i piedi ma per aver saltato la vita a Scavone. Cicireetti, in un’intervista a Sky, ha parlato di quei terribili momenti:
Gli ho aperto la bocca mentre Mancosu estraeva la lingua. Subito dopo il contrasto aereo tra Beretta e Scavone, non mi sono reso conto di quanto stesse accadendo. Quindi stavo andando sul pallone. Poi ho visto Scavone con gli occhi girati indietro. Per prima cosa, ho pensato a dargli due schiaffi per farlo riprendere, ma niente. Gli ho aperto subito la bocca, ma la mandibola era serrata. Quando ci sono riuscito, mi ha dato due morsi.
Decisivo anche Mancosu
Poi si è avvicinato l’attaccante Mancosu che è stato altrettanto decisivo: “Ho provato a riaprirgli la bocca, tenendo indietro denti. Allo stesso momento Mancosu gli estraeva la lingua”. Ciciretti ha poi detto di conoscere benissimo il giocatore del Lecce: “Con Scavone avevo giocato l'anno scorso a Parma, lo conosco. Gli ho mandato un messaggio di pronta guarigione”, e ha ribadito che per lui è stato giusto sospendere l’incontro:
Giocare con un compagno in condizioni così e, soprattutto senza sapere come si sarebbero evolute le cose, non era facile. Mi sono spaventato perché, con gli episodi accaduti negli ultimi anni, è impossibile non pensare a fatti simili. L'importante è che sia finito tutto per il meglio.