Christian Abbiati: “Milan? Che disastro Montella e i cinesi. Donnarumma s’è fermato”
L'era dei cinesi e di Vincenzo Montella al Milan? Un disastro. Così l'ex portiere dei rossoneri, Christian Abbiati, definisce l'ultima esperienza dei rossoneri archiviata con l'arrivo al timone del club del Fondo Elliott che ha dato un taglio con il recente passato e la gestione che aveva portato la società al collasso sportivo (esclusione dall'Europa League). L'ex numero uno fino a qualche mese fa era club manager, ruolo nel quale mai s'è trovato a proprio agio come spiegato nell'intervista alla Gazzetta dello Sport. Evoluzione della situazione a parte, aveva già deciso di dire addio.
Se un giocatore fa una sciocchezza e ne parli con l'allenatore – chiarisce Abbiati – rischi di passare per spia. Quello di club manager è un ruolo molto ‘politico’, e ho capito che non fa per me. Mirabelli mi aveva proposto il rinnovo del contratto ma ho rifiutato. E poi in giacca e camicia non mi ci vedevo.
Le cose in casa Milan sono cambiate. L'arrivo di Leonardo nella veste di direttore tecnico e il ritorno di Paolo Maldini nello staff societario hanno dato un segnale molto forte a tutto l'ambiente e al calcio italiano: rappresentano il punto di svolta, di (ri)partenza per portare il Milan al giusto livello di competitività che si addice alla sua storia di successi. Tutt'altra cosa, insomma, rispetto all'esperienza più recente.
Maldini e Leonardo sono due amici e due grandi professionisti, che sanno fare il loro lavoro. Sono gli uomini giusti su cui riedificare perché conoscono molto bene il Milan. Nell’armadio ho solo due maglie autografate: quella di Maldini e la sua. La vecchia società? C'era molta confusione in ambito dirigenziale. Il modo in cui è finita non mi stupisce e per come andavano le cose, è meglio che sia finita. Il mio punto di riferimento era Gattuso. Montella? E' stato un mezzo disastro, non si fidava di nessuno e per questo poi ha pagato con i risultati.
Donnarumma e Reina, uno è di troppo? Da ex portiere, Abbiati parla anche della possibile convivenza tra i due portieri: da un lato lo spagnolo prelevato a parametro zero dal Napoli e messo sotto contratto con un ingaggio da 3.5 milioni a stagione; dall'altro l'enfant prodige che a 19 anni guadagna quasi il doppio rispetto al collega più ‘anziano' (35enne) e nell'ultimo anno e mezzo ha visto un po' offuscata la propria stella.
La competizione aiuterà sia Reina sia Donnarumma a dare sempre di più – ha aggiunto Abbiati -. Per Donnarumma la cosa migliore è restare ancora al Milan, anche perché è cambiato il preparatore e voglio vederlo con un altro sistema di lavoro. Gigio non è più migliorato, si è fermato.