Chievo-Juve, Cacciatore come Mourinho: gesto delle manette all’arbitro
Era il febbraio di 8 anni fa e di scena andava in campo Josè Mourinho, allora tecnico dell'Inter, che fece il segno delle manette al cielo, nei confronti delle decisioni arbitrali contestate. L’allenatore dell’Inter mimò il plateale gesto durante la partita contro la Sampdoria, il 20 febbraio 2010, allo stadio Giuseppe Meazza per l’anticipo serale della 25° giornata del campionato di Serie A. Otto anni più tardi, le stesse ‘manette' tornano in campo in Chievo-Juventus: a mostrarle è il giocatore clivense, Cacciatore, subito dopo aver ricevuto il rosso diretto dall'arbitro Maresca che lascerà il Chievo in 9 uomini.

Il Chievo, contro la Juventus, questa sera ha perso in casa 2-0 e si è visto sventolare in faccia per ben due volte il cartellino rosso. La prima espulsione, corretta, è toccata a Bastienne nel primo tempo per doppia ammonizione. La seconda, invece, è stata inflitta a Fabrizio Cacciatore, reo di aver emulato Jose Mourinho con il gesto delle manette. Un gesto non gradito dall’arbitro, che ha tirato fuori immediatamente il rosso tra i fischi del pubblico.
Una protesta plateale che è costata moltissimo al giocatore del Chievo che ha compromesso la gara dei compagni: una volta lasciati in 9 i padroni di casa hanno subito il ritorno della Juventus che è andata a segno per ben due volte, prima con Khedira poi con Higuain. Ma a far parlare di sè ci ha pensato proprio Cacciatore che ha mostrato i polsi incrociati al proprio pubblico in segno di protesta e critica contro l'arbitro.

Adesso bisognerà capire cosa deciderà di fare il Giudice Sportivo. Otto anni prima, Josè Mourinho venne punito in modo esemplare: tre giornate di squalifica, multa da 40 mila euro alla società e una motivazione che non lasciò spazio a ricorsi
La squalifica per aver contestato ripetutamente l'operato arbitrale con atteggiamenti plateali, in particolare mimando, al 35° del primo tempo ed al 10° del secondo tempo, ‘le manette', con i polsi incrociati e le braccia rivolte verso il pubblico e verso le telecamere presenti ai bordi del campo