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Chiesa, il figlio d’arte “british” che ha stregato Sousa

L’esterno di Paulo Sousa sembra pronto a sorprendere tutti in questa stagione. Papà Enrico era un bomber da 216 gol, lui è in possesso di una grande progressione che sfrutta spesso per saltare l’uomo in velocità e creare la superiorità numerica in mezzo al campo.
A cura di Salvatore Parente
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Chiesa, figlio d’arte, è uno dei prospetti più interessanti del nostro calcio. Dopo gli anni, a costruire il suo gioco, nella cantera viola della Fiorentina e l’esordio in Serie A nella prima di campionato persa a Torino contro la Juventus, l’esterno di Paulo Sousa sembra pronto a sorprendere tutti in questa stagione nella quale, fra i mille impegni del suo club, si sta ritagliando uno spazio importante in squadra.

Primi calci a due passi da Coverciano

Federico nasce a Genova il 25 ottobre del 1997, ma dopo soli tre mesi si trasferisce con la famiglia prima a Parma e poi a Firenze. Il calcio è una questione genetica, quindi quando si deve scegliere quale sport far praticare al piccolo Federico, non ci sono dubbi. E mentre papà Enrico segna gol a raffica con le maglie di Fiorentina, Lazio, Siena e soprattutto con quella della Nazionale, Chiesa jr inizia a dare i primi calci al pallone alla Settignanese, praticamente a due passi dal centro sportivo azzurro di Coverciano, per poi passare ancora bambino (doveva ancora compiere 10 anni) alla Fiorentina.

Chiesa

Viola: all’inizio non sono tutte rose e fiori

Nel settore giovanile viola però trova delle grosse difficoltà. Nei Giovanissimi non giocava mai: fece una sola partita, e neppure dall’inizio. Spesso veniva aggregato ai ragazzi del ’98 perché il gruppo dei ’97 della Fiorentina aveva due attaccanti alti e grossi, Betti e Colato, azzurri sin dall’Under 15, e per anni si è affidato a loro, in un 4-4-2 col doppio centravanti che non lasciava spazio a una punta esterna come Federico.

Intanto frequenta International School of Florence perché papa Enrico ci tiene all’istruzione e soprattutto che Federico frequenti una scuola internazionale che gli consenta di imparare le lingue e di stare a contatto quotidiano con compagni provenienti da tutto il mondo. Ma lui non demorde e quando arriva negli Allievi Nazionali cambia tutto. L’allenatore Federico Guidi, passando al 4-3-3, a volte alternato col 4-2-3-1, lo propone con continuità nell’undici titolare e lui risponde da campione dimostrando tutte le proprie qualità. Insieme allo stesso Guidi passano poi dagli Allievi alla Primavera.

Scheda anagrafica (fonte transfermarkt)
Scheda anagrafica (fonte transfermarkt)

Due anni con la Primavera stregano Sousa

Nei due anni con l’Under 19 mette in cascina 40 presenze e 11 gol facendosi notare prima da Vanoli, che lo convoca nell’U19 azzurra, e poi da Paulo Sousa che dopo il ritiro di Moena decide di puntare su di lui in prima squadra. Il 20 agosto 2016 arriva l’esordio con “i grandi”, alla prima giornata di campionato, persa per 2-1 a Torino contro la Juventus, sfida nella quale parte titolare e viene sostituito all'intervallo senza però demeritare. Il 29 settembre arriva il debutto europeo in Europa League, entrando al 61esimo della gara vinta 5-1 in casa al Franchi contro il Qarabağ.

E proprio contro gli azeri, ma nel match di ritorno, segna il suo primo gol con la maglia della Fiorentina fissando il risultato finale sul 2-1 in favore della viola, ma rimediando a distanza di pochi minuti la sua prima espulsione fra i professionisti. Nel frattempo, dopo essersi diplomato al Liceo internazionale si è iscritto all’università, facoltà di Scienze Motorie, non solo per far felice papà Enrico, ma per aprirsi altre possibilità al di là del calcio. Ma da quanto sta facendo vedere in questa sua prima stagione di Serie A, non sembra siano percorribili altre vie, se non quella della carriera da calciatore.

Rendimento di Chiesa (transfermarkt)
Rendimento stagionale di Chiesa (transfermarkt)

Meno punta e più dribbling rispetto a Chiesa sr.

Estro, fantasia, dribbling, in poche parole: un grande talento. Queste le eccezionali doti di Federico Chiesa, figlio d’arte che, rispetto al papà bomber (216 reti totali in carriera), è meno punta e più esterno offensivo. Utilissimo in un 4-3-3 o in un 4-2-3-1, largo sulla sinistra o all'occorrenza a destra Federico è in possesso di una grande progressione che sfrutta spesso per saltare l’uomo in velocità e creare la superiorità numerica in mezzo al campo. Un profilo davvero interessante, peraltro, fornito di un buon tiro, sia di destro sia di sinistro, che scocca con estrema velocità e innata precisione.

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Alcuni fondamentali da migliorare

I fondamentali da migliorare per il ragazzo della Fiorentina non sono molti ma sono, allo stesso tempo, piuttosto chiari. In primis il numero 25 viola deve migliorare, soprattutto coi “grandi” le sue letture di gioco, che, spesso, arrivano con un tempo di gioco in ritardo, quel decimo di secondo che gli impedisce di fornire quegli assist vincenti cui ci ha abituato specie nella sue esperienze nelle giovanili. Infine, Chiesa deve riuscire ad essere più concreto nei pressi della porta e sfruttare al meglio le sue buone doti balistiche. Per il resto, siamo davanti ad un prodigio del nostro calcio che, ben allenato, potrebbe esplodere per il bene della sua carriera, della Fiorentina e della nazionale italiana.

Il match di Chiesa giocato contro il Sassuolo (fourfourtwo)
Il match di Chiesa giocato contro il Sassuolo (fourfourtwo)

Romei: “L’umiltà, l’arma in più di Fede”

Maurizio Romei presidente della Settingianese, dopo il suo esordio contro la Juventus, è stato il primo a parlare delle qualità e delle doti di questo talento del calcio nostrano. "Aveva le stesse caratteristiche del babbo, che tra l'altro ha insegnato anch'egli alla Settignanese. Federico giocava sulla fascia, stesse finte, calciava di destro ma anche di sinistro. Viene da una famiglia molto seria, Enrico non si è mai intromesso. E Federico ha preso dal babbo la serietà.

La sua umiltà sta facendo la differenza e credo che questa sia una qualità che ti fa toccare traguardi che a volte non raggiungi nemmeno col solo talento. Intanto gli auguro di confermarsi in prima squadra, poi gli auguro di arrivare piano piano alla Nazionale. Voglio dare grossi meriti a chi lo ha avuto in Primavera, Federico Guidi e grossi meriti a Paulo Sousa che lo sta centellinando, l'ha lanciato all'esordio in campionato, non lo ha bruciato e piano piano lo sta inserendo in prima squadra. E lui risponde con grande maturità, tanto che non sembra avere 19 anni".

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Testa sulle spalle e perfetto accento “british”

Che dire di Chiesa, il ragazzo è umile e pare abbia la testa ben piantata sulle spalle: si è diplomato, infatti, col massimo dei voti alla scuola americana di Firenze (lo chiamano “l’inglese” per via della dimestichezza con la lingua d’oltremanica) e ora è al secondo anno di Scienze Motorie all’Università; tanti meriti, come sempre in questi casi, vanno attribuiti a una famiglia che l’ha sempre sostenuto senza mai caricarlo di pressioni. Federico Chiesa, classe 1997, è un altro talento espresso dal nostro campionato.

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