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Chiellini fa 100 con l’Italia: “Grande traguardo. Delusione Mondiale ci ha distrutto”

Giorgio Chiellini contro il Portogallo festeggerà le 100 presenze con la maglia azzurra e, casualmente, il difensore centrale toscano esordì con la Nazionale proprio il 17 novembre, giorno della sfida con i lusitani valida per la Uefa Nations League. Il capitano azzurro ha parlato dell’impatto che ha avuto la mancata qualificazione al Mondiale 2018: “È un vuoto che ci portiamo dentro”.
A cura di Vito Lamorte
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È un onore, più di qualsiasi sogno si possa fare da bambino. Si sogna di fare il calciatore, di giocare in Serie A e in Nazionale, ma arrivare a 100 presenze è tanto oltre. Sicuramente delle doti naturali le ho, ma c'è tanto lavoro dietro questo traguardo. La maglia azzurra è speciale, non ti identifichi in un club ma rappresenti la tua nazione. Vivi delle emozioni e le fai vivere a tutta la nazione, una sensazione che non si raggiunge neanche nelle partite più importanti. E casualmente, il 17 novembre ho fatto il mio esordio e, se tutto va bene, sempre il 17 novembre farò la mia 100a partita.

Giorgio Chiellini contro il Portogallo festeggerà le 100 presenze in azzurro e, casualmente, il difensore centrale toscano esordì con la Nazionale proprio il 17 novembre, giorno della sfida con i lusitani valida per la Uefa Nations League. Il capitano bianconero è diventato il leader anche della rappresentativa azzurra, ereditando la fascia da Gigi Buffon e ne ha parlato in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport. Chiellini ha parlato di ciò che è successo un anno fa contro la Svezia, ovvero la mancata qualificazione al Mondiale 2018, e lo ha inserito nella categoria dei rimpianti:

Il Mondiale è un rammarico che mi porterò sempre dietro, perché chiaramente non potrò più giocarlo. Sono stato eliminato due volte al primo turno, quando avremmo potuto fare di più. Poi c'è stata la mancata qualificazione. Qualche rammarico ce l'ho, ma porterò con me tante emozioni di questa fantastica avventura.

Il difensore originario di Pisa ha parlato dell'importanza e di cosa vuol dire essere capitano della Nazionale Italiana:

Penso che la fascia sia solo un simbolo, che una squadra abbia tanti capitani. Ognuno deve dare il suo ingrediente, per formare un'alchimia giusta. Non sarò mai uguale a Gigi o ad altri capitani che ho avuto la fortuna di avere, come Del Piero o Cannavaro, ma cerco di fare quello che posso fare con la mia caratteristiche.

Le gare con la Svezia, uno spartiacque

Chiellini non ha vissuto bene i momenti successivi alle due gare con la Svezia e ha spiegato come è  arrivato alla decisione di continuare dopo essersi preso una pausa:

Ho fatto una riflessione molto lunga con me stesso, la Nazionale non si può rifiutare e non puoi decidere se andare o non andare. Ho massimo rispetto per chi decide diversamente, ma credo che finché l'allenatore della Nazionale ti chiama hai un obbligo morale di rispondere.

Finale di intervista sulla mancata qualificazione ai Mondiali 2018 in Russia e sul significato che ha avuto questo disastro sportivo:

Dentro di noi tanto, è un vuoto che ci portiamo dentro noi più vecchi ma anche i più giovani che non hanno partecipato a quella mancata spedizione. La speranza è che possa servire per un progetto a medio-lungo termine, che si pongano le basi per rilanciare il calcio italiano. La luce in fondo al tunnel c'è, non è tutto buio come prima. Chiaramente le ultime due partite non cambiano tutto, sarà un processo non brevissimo ma da fare con serenità e fiducia, che poi sono i due concetti su cui batte sempre Roberto Mancini.

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