Chiellini e il rammarico per la cessione di Caldara: “Mattia poteva fare benissimo alla Juve”

Giorgio Chiellini da questa stagione è il capitano della Juventus. La fascia pesa sempre tanto, ma quella dei bianconeri forse un po’ di più, perché l’onere e l’onore è toccato a pochissimi calciatori. Di ritorno dagli Stati Uniti il livornese ha parlato della tournée a stelle e strisce, che è stata perfetta:

La tournée è stata molto positiva. In un’atmosfera bella ci siamo allenati e abbiamo migliorato la nostra condizione. I giovani hanno giocato e fatto bene e i nuovi si stanno integrando e soprattuto non abbiamo avuto problemi fisici.

Nella tournée con la Juve c’era anche Mattia Caldara, passato al Milan nell’ambito dello scambio con Bonucci, seguito alla cessione di Higuain ai rossoneri. Chiellini elogia tantissimo il ventiquattrenne ex dell’Atalanta, non solo dal punto di vista calcistico, e esprime un sincero rammarico per la sua cessione. Ma la ragion di stato, o meglio le ragioni di bilancio hanno imposto l’addio di Caldara:

Mattia aveva tutto per far bene qui, capisco che è entrato in una dinamica in cui era difficile rifiutare un trasferimento e la Juventus a malincuore lo ha dovuto cedere, perché era un ragazzo su cui puntavano tutti. Lo abbiamo aspettato e visto, era stato tutto preparato.

Le dinamiche del mercato sono particolari e questo acquisto comportava dei sacrifici, purtroppo Mattia è entrato in questa situazione. A me dispiace perché meritava di stare con noi. Spero di potergli dare qualcosa da avversario, perché è un ragazzo che ha da dare tanto non solo dal punto di vista calcistico.

Nell’intervista rilasciata a ‘Sky Sport’ il trentaquattrenne difensore parla anche di Cristiano Ronaldo, ammonisce tutti perché non è scontato che con il portoghese si vince la Champions, e spiega perché l’arrivo di CR7 fa bene alla Juve:

Il gruppo dopo tanti anni aveva bisogno di una scossa e l’arrivo di questa nuova energia sarà per tutti questo: la voglia di alzare il proprio livello, di mettersi in discussione e andare oltre i propri limiti. L’entusiasmo come presunzione, pensare di aver già vinto la Champions sarebbe l’errore più grave. Ma penso che questo gruppo, con quest’allenatore, non corra quel rischio.

Infine Chiellini ha parlato del suo futuro in nazionale. Il livornese, che se dirà sì a Mancini sarebbe in automatico il capitano, non ha ancora sciolto le riserve:

Sono un po’ combattuto, perché entrambe le scelte hanno dei pro e dei contro. Non sono più un giovincello, ci sta che Mancini voglia puntare sui ragazzi perché nel mio ruolo ce ne sono di tanti e bravi. Io sto bene, poi affronterò questo discorso con l’allenatore con serenità e tanto equilibrio.