Chi l’ha visto? 14 presenze, 1 gol. Ma Schick spiega perché diverrà un top player a Roma
Chi l'ha visto? Da quando Patrik Schick è sbarcato a Roma si è perso. E potrebbe davvero essere il protagonista della nota trasmissione perché i numeri che dalla scorsa estate ad oggi ha racimolato ne sono la conferma: 14 presenze, un solo gol e 636 minuti. Troppo poco per un giocatore sul quale la Roma aveva investito moltissimo sia dal punto di vista tecnico che economico.
La scorsa estate, dopo il tormentone delle visite mediche, il sì trasformatosi in no della Juventus, la corte dell'Inter e il blitz della Roma, Patrik Schick era diventato il giocatore di cui tutti parlavano e su cui si riversavano speranze e aspettative da top player. Puntualmente disattese eprcHé i problemi fisici invece di diminuire sono rimasti l'unica certezza.
Quanto è costato alla Roma
Schick è stato uno degli acquisti più importanti dell'ultimo mercato di Serie A. I numeri li conosciamo tutti per un affare in prestito oneroso con obbligo di riscatto da complessivi 34 milioni più 8 di bonus. Il giocatore con la Roma ha firmato un contratto da circa 2,5 milioni di euro netti a stagione fino al 2021. In una particolare operazione con la Sampdoria che prevede un corrispettivo fisso di 5 milioni di euro e l’obbligo, condizionato al verificarsi di determinate situazioni sportive, di trasformare la cessione temporanea in definitiva, per un corrispettivo di 9 milioni di euro.
L'investimento, l'attuale fallimento
Oggi, soldi buttati. Perché Schick non solo non ha mai inciso nei risultati giallorossi ma Di Francesco ha potuto sfruttarlo solamente con il bilancino per i costanti problemi fisici. Forse retaggio di ciò che era stato trovato a Genova dopo le primissime visite mediche che lo avevano portato allo stop, forse per una preparazione errata che ne ha complicato il recupero.
Non mi aspettavo tutti questi infortuni, ma ora sto facendo di tutto per essere in salute. Forse ho forzato troppo il rientro in campo, i miei muscoli non erano ancora pronti dopo i problemi cardiaci che ho avuto in estate. Dimostrerò, però, di essere da Roma. So di dover ripagare la fiducia del club, che ha speso tanto per me
Il vero avversario: la pressione
La sfida è aperta, il rischio è di doverla affrontare col gap di chi ha troppa pressione addosso e fallire. Anche perché è proprio Schick a dover dimostrare tutto a tutti e deve farlo il prima possibile regalando un ultimo spicchio di stagione che permetta alla Roma di affrontare gli ultimi impegni con il miglior organico a disposizione.
La pressione c’è ancora anche perché sono stato uno degli acquisti più costosi in Italia. Ho provato a non sentirla, ma è impossibile e devo abituarmi a questo. A Roma la pressione è sicuramente maggiore rispetto ad altre parti
L'ultima sfida: riscattarsi in giallorosso
L'alternativa è lasciare ancor prima di aver dimostrato qualcosa. Un'ipotesi che Schick non vuole nemmeno prendere in considerazione. L'idea estiva potrebbe essere un prestito per giocare con continuità e ritrovare al più presto la migliore forma fisica ma non è un obiettivo sensibile. La vera sfida è restare in giallorosso e trovare un posto da titolare
Non voglio andare da nessuna parte. Abbiamo ancora diverse gare da qui alla fine, posso fare bene. Non è stato facile affrontare certe situazioni per la prima volta, è stata un’esperienza nuova per me.