Chi ha più talenti del vivaio in prima squadra? In Champions sorpresa Monaco
La sorpresa è il Monaco, che si ritrova con ben 8 calciatori nati nel vivaio e giunti fino alla prima squadra, compreso il grande palcoscenico della Champions. Poi c'è il Barça, che dalla sua ha il primato della ‘cantera'. A chiudere il podio c'è il Real Madrid. Sono queste le squadre che ai quarti di Coppa possono vantare il maggior numero di giocatore svezzati nelle giovanili e poi condotti, poco alla volta, in prima squadra. Borussia Dortmund e Atletico Madrid seguono a ruota, mentre Bayern Monaco, Juventus e Leicester chiudono questa singolare graduatoria.
Barcellona in testa a quota 8
Fra i tanti primati espressi in questi anni dal Barcellona, quello della presenza dei propri talenti in prima squadra non poteva di certo mancare. E sì perché i blaugrana, un po’ come la Germania agli inizi del 2000, hanno investito storicamente tanto nel proprio settore giovanile con l’inserimento, all’interno della Masia (struttura di formazione del vivaio), di centinaia di promesse all’anno. Così, con questo invidiabile meccanismo, i catalani si sono garantiti un certo ricambio generazionale nei propri interpreti con, sul rettangolo verde, ragazzi d’oro come Puyol, Messi, Fabregas, Pedro, Busquets, Xavi, Iniesta, Pedro, Bojan e tanti altri che hanno fatto la storia recente del club. Oggi però, malgrado una minore tendenza a puntare sui ragazzi (i casi dei vari Munir, Deulofeu, Grimaldo, Sandro, Tello, Patric o Sanabria) ecco vedere nel doppio confronto con la Juventus, ben 6 elementi (Iniesta, Pique, Messi, Rafinha, Sergi Roberto e Busquets) e 2 in altre squadre (Bartra nel Dortmund e Thiago Alcantara nel Bayern Monaco).
Monaco primo ex aequo a 8
In testa ex aequo con il Barcellona troviamo il sorprendente Monaco di Leonardo Jardim giustiziere del Manchester City di Guardiola. I monegaschi, infatti, nella difficile contesa con il giovane Dortmund (25.3 media età) di Tuchel potranno disporre di 6 elementi provenienti dalla propria “cantera” con 2 difensori come Diallo e Tourè, il centrocampista N’Doram e gli attaccanti Mbappé (rivelazione dell’anno), Germain e Cardona in grado, finora, di mettere insieme ben 135 presenze complessive in stagione. In più “scuola Monaco”, al di fuori di questi elementi, sempre in questi quarti di finale ritroviamo, nel Leicester e nell’Atletico Madrid, i vari Mendy e Ferreira Carrasco.
Real Madrid, i Galacticos in terza posizione
Sul secondo gradino del podio, invece, troviamo i Blancos di Zinedine Zidane che, negli ultimi anni, hanno modificato il loro modo di intendere il calcio. Il Real, infatti, da qualche stagione a questa parte ha deciso di investire maggiormente nella propria “cantera” e dare maggiore spazio alle risorse provenienti dal proprio bacino interno. Dopo aver lasciato partire ragazzi come Granero, Filipe Luis, Rodrigo, Parejo, Callejon, Borja Valero, Negredo o Mata la casa madrilena si è affidata a giovani di successo portando in questi quarti, al di là dell’ex Juanfran ora ai “cugini” dell’Atletico, Morata (tornato alla base dopo due anni alla Juventus), Carvajal, Casilla, Lucas Vazquez, Mariano Diaz e Nacho Fernandez.
Borussia Dortmund a 6
In terza posizione il Borussia Dortmund di Tuchel che, senza ombra di dubbio, per combattere le grandi d’Europa ed il monopolista Bayern Monaco in Bundesliga sta puntando tutto sui giovani. Al di là di quelli acquistati di recente, vedi Emre Mor, Ginter, Weigl o Isak, le vespe della Westaflia portano in prima squadra nella battaglia campale fra “nuove leve” contro il Monaco (25.3 media età) 6 ragazzi. Da Burnic a Passlack, da Schmelzer a Reus, fino a Gotze a Nuri Sahin questo il giovane arsenale tedesco che proverà a strappare le semifinali già questa sera nel caldissimo Signal Iduna Park.
Atletico Madrid, 5 canterani da Simeone
A chiudere la top 5 dei club impegnati nei quarti di finale che hanno fra le proprie fila ragazzi “club trained player” (cresciuti in casa) troviamo l’Atletico Madrid di Simeone. I Colchoneros però, a differenza di altre compagini della rassegna, annoverano, così come il Barça, al proprio interno un mix fra giovani (3) presenti in pianta stabile nell’undici titolare e esperti terribili (2) della “vecchia scuola” maturati al Vicente Calderon. Parliamo, nel primo caso, di ragazzi come Lucas Hernandez (17 presenze stagionali), Saul Niguez (colonna dell’Under 21 spagnola) e Koke Jorge Resurrecion (5 reti e 7 assist in 44 sfide) e, nel secondo, di Gabi (presenze con l’Atletico) e del “figliol prodigo” Fernando Torres tornato alla base nel gennaio 2015.
Bayern, Juventus e Leicester in coda
In maniera quasi inaspettata la “maglia nera” per giovani prodotti va attribuita a tre squadre come Bayern Monaco, Juventus e Leicester. E se gli inglesi possono essere giustificati per i soli due esponenti del vivaio in rosa (King, Chilwell) per un progetto calcistico recente con la nuova proprietà in sella dal 2010, Juventus e Bayern, con una stabilità dirigenziale diversa e longeva, stonano un po’ nel contesto generale. E sì perché i bavaresi sono presenti con solo 4 esponenti, sia pure di grande importanza, come Alaba, Hummels, Lahm e Muller e la Juve, in coda, con, a referto, solo Marchisio e Moise Kean.