Chi è Simeone, il Cholito che ha fatto impazzire la Juve
Difficile pensare subito a lui quando si pronuncia il nome Simeone. Tutta colpa di Diego, padre "ingombrante" che continua a mietere successi in serie in Spagna con un Atletico Madrid a sua immagine e somiglianza. A sua immagine c'è anche Giovanni che ha scelto di seguire le orme paterne nel mondo del calcio, ma rispetto al genitore, centrocampista di garra e qualità tecniche, ha preferito mettere a frutto propensioni diverse. Giò fa l'attaccante e la sua qualità migliore, oltre al fiuto per il gol, è il tempismo. Tempismo nell'esordire con il River Plate; tempismo nello sfruttare l'occasione offerta dal Banfield per fare esperienza (12 gol in una stagione ad appena 20 anni); tempismo nello scegliere la via italiana – come il padre al Pisa nei primi anni '90 – sposando la causa del Genoa.
E sotto la Lanterna, il Cholito – soprannome un tempo poco gradito, alla ricerca di una propria identità, ora meno – è subito riuscito a lasciare il segno. In modo tempestivo, appunto. Prima l'infortunio di Pavoletti e le due presenze contro Bologna e Pescara con altrettanti gol decisivi; quindi il ritorno in panchina e il nuovo ko del compagno più esperto che lo ha riportato nell'undici titolare proprio in una delle gare più attese dai tifosi rossoblù, contro la Juventus.
E i bianconeri se la ricorderanno a lungo questa gara. Bastano tre minuti e il Genoa passa in vantaggio: batti e ribatti in aria e Simeone, neanche a dirlo, è il più pronto – e tempestivo – a ribattere in rete. Ancora dieci minuti e arriva il raddoppio dell'argentino, questa volta di testa su cross del compagno Lazovic. Quattro gol in cinque match disputati, 6 di media prima della partita odierna e 6.4 di fantamedia: numeri ottimi per un Under21, che adesso prova a candidarsi per un posto anche nell'incredibile attacco dell'Argentina, alla ricerca di nuovi equilibri tra un Messi in ripresa e un Higuain in evidente calo nel gradimento generale. E se esordio sarà, statene pur certi che Giò non si farà attendere.