Chi è Maxi Lovera, l’ala destra del Rosario Central fra Napoli e Udinese
Non solo James Rodriguez, El Chucky Lozano o Maurito Icardi, il Napoli del patron De Laurentiis, come da tradizione, sonda anche un altro tipo di mercato. Quello dei profili meno noti ma con dalla loro parte freschezza anagrafica, entusiasmo e ampi margini di miglioramento. Come Tierney in difesa, Elmas o Almendra a centrocampo, Rafael Leao davanti o come Maximiliano Lovera sulle corsie laterali d’attacco. Un elemento che dal Sud America vedono vicino al club campano, anche se su di lui c’è anche l’Udinese dei Pozzo, e che potrebbe presto sbarcare a Napoli o, come altri insider suggeriscono, alla ‘Dacia Arena’.
Carriera in patria: esterno destro del Rosario Central
Maximiliano Lovera nasce il 9 marzo 1999 a Laguna Blanca nel nord-est dell’Argentina e a pochi passi dal confine col Paraguay. E lì, nella piccola cittadina della provincia di Formosa, inizia a muovere i suoi primi passi nel mondo del calcio. E in quel contesto si mette fin da subito in mostra nei tornei locali con gli scout del Rosario Central che se ne innamorano decidendo già all’età di 15 anni di puntare su di lui e portarlo nella città più popolosa della provincia di Santa Fe. È l’inizio della sua ascesa e della sua scalata ai vertici della prima squadra. In poco tempo, nella cantera delle Canallas, evidenzia la sua velocità ma soprattutto la versatilità nell’interpretare più ruoli in mezzo al campo convincendo immediatamente il tecnico dei ‘grandi’ Edouardo Coudet a schierarlo a 17 anni in Primera Division. È il 2 maggio del 2016 allo stadio Lisandro de la Torre contro il Gimnasia y Esgrima.
Il risultato sarà appannaggio degli ospiti (2-1) ma i 10’ concessi a Lovera al posto di Cesar Delgado sono i primi da professionista nella sua giovane ma promettente carriera. Due presenze complessive quell’anno, 36’ di gioco, zero gol ma la sensazione di esser riuscito a entrare nel giro che conta dell’accademia rosarina. L’anno successivo, quello 2016/17, arrivano più gare e più minuti e pure i primi gol ufficiali. Come quello rifilato al Lanus il 12 dicembre del 2016, nella sconfitta per 2-1 dei suoi, o come quello siglato al Racing del maggio successivo. Nelle due annate 2017/18 e 2018/19 arrivano 39 gare totali, l’esordio in Copa Sudamericana, in Copa Libertadores, contro il Gremio, la convocazione nell’Argentina Under 20 e una sorta di definitiva consacrazione nel suo Paese.
È elemento importante della rosa del tecnico Bauza che gli concede maggiore spazio rispetto ai precedenti due allenatori avvicendatisi nell’ultima annata, Ferrari (2 presenze) e Cocca (4).
Esterno rapido dotato di buon dribbling. La versatilità il suo punto di forza
Gli osservatori del Napoli, inviati appositamente da Giuntoli in possesso di un database ricchissimo di profili di grande interesse, sono rimasti subito stregati dalla maturità e dall’importanza nell’economia globale di squadra di Maxi Lovera. Che, in mezzo al campo, specie nel parco offensivo, è in grado di saper fare tutto: la seconda punta, ala di destra e di sinistra, il trequartista, la mezzala destra e pure, all’occorrenza, come capitato di recente contro il Club Atletico Union, la prima punta. Malgrado un fisico da soli 170 cm. Insomma, la versatilità del nativo di Laguna Blanca ha subito colpito tutti. Ma i suoi punti di forza sono anche il dribbling, col numero #34 del Rosario capace di vincere il 45% dei duelli uno contro uno con l’avversario, la rapidità nello stretto, il dinamismo del suo baricentro basso, la velocità e la possibilità di creare col suo destro naturale gioco, occasioni e poi assist (5 in 55 match complessivi) per i suoi.
Insomma, un concentrato di buone doti, di grandi abilità tattiche ma anche di scarsa efficacia offensiva con Lovera titolare, ad oggi, di solo due gol nel corso della sua carriera e di una bassa percentuale di conversione rispetto alla mole di movimento prodotta. Un handicap non da poco che potrebbe, alla fine dei giochi, incidere nella scelta finale di puntare su di lui di Napoli e, chissà, dell’Udinese.
Valore di mercato: 2.75 milioni (secondo Transfermarkt)
Per via delle caratteristiche appena descritte, il portale di riferimento, Transfermarkt.it, ci racconta di un valore di mercato in lenta e inesorabile ascesa e che, al momento, si attesta di 2.75 milioni di euro. Una cifra alla portata di campani e friulani e che potrebbe esser versata per una scommessa del calcio albiceleste. Per una pedina, poi, da inserire nella cantera azzurra o, con maggiori probabilità, da sfruttare per eventuali prestiti in grado di far crescere Lovera e chissà, farlo diventare un Vinicius 2.0. Un giocatore cioè di proprietà del Napoli ma che, fra i vari prestiti, cresce in maniera inesorabile fino a diventare un asset rilevante, una sicura plusvalenza. Fra sei mesi, a gennaio, motivo per insistere, si libererebbe a costo zero dal Central.