Chi è Marco Carnesecchi, il portiere classe 2000 dell’Atalanta ha stregato il ct Mancini
Vivere il sogno di una convocazione nella nazionale italiana dei grandi e finire sulle prime pagine di tutti i maggiori network del Paese? Si può se ti chiama Marco Carnesecchi. Forse ai più attenti non sarà sfuggito questo nome quando qualche settimana fa il Ct Mancini ha diramato la lista dei convocati degli stage in azzurro. C’era anche il portiere classe 2000 dell’Atalanta, prelevato due estati fa dal Cesena, che si va ad aggiungere a tutti i suoi colleghi che spingono per farsi notare e magari rubare lo scettro di vice Buffon al predestinato Donnarumma che fra quei pali potrebbe restarci per lungo tempo, quasi quanto Gigi.
La storia di Carnesecchi parte da lontano, precisamente dalla Riviera Romagnola, da quella Rimini in cui è nato e dove è anche cresciuto calcisticamente in una delle squadre limitrofe della città nella zona di Bellariva. Un cammino che a piccoli passi, quasi in maniera inaspettata, oggi, l’ha portato a vestire l’azzurro e magari già dalla prossima estate lo potrebbe vedere, come segno di riconoscenza, tra i pali dei giovani talenti dell’Atalanta di Gasperini pronta a festeggiare una storica qualificazione in Champions League.
Ma chi è davvero Carnesecchi
Marco Carnesecchi, classe 2000, è uno di quei portieri prodigio da cui è difficile distogliere lo sguardo per ammirarne le prodezze. E’ cresciuto nel Sant’Ermete, poi è passato al Cesena che due estati fa, dopo la trafila fino all’ultima annata degli Allievi, lo ha ceduto all’Atalanta dando parecchio fiato alla sue casse prima del fallimento del club ripartito quest’anno dalla D (è stata promosso in C).
Carnesecchi è titolare azzurro della Under 19 oltre che della Primavera del club orobico. Spesso si allenava, già dallo scorso anno, col gruppo di mister Gasperini. Carnesecchi, fisico di 1,93, viene descritto dagli addetti ai lavori come un profilo di grandi prospettive: è un portiere moderno, se la cava alla grande anche coi piedi e sembra destinato a prolungare la serie dei numeri uno lanciati a grandi livelli dall’Atalanta.
Da ex centrocampista a portiere per puro caso
Lo scorso anno, nel ritiro dei campionati Europei Under 19, si è conteso una maglia da titolare con Plizzari, scuola Milan, lo scorso anno alla Ternana in Serie B. Alla fine è rimasto in panchina ad osservarlo ma con tutto il gruppo ha fatto sognare gli azzurri fino a quella finale persa contro il Portogallo. Nato a Rimini, in una famiglia di sportivi (il papà è stato calciatore), Carnesecchi ha iniziato a giocare calcio nel Sant’Ermete, nel ruolo di centrocampista, poi e passato al Bellariva, dove è stato “trasformato” in portiere.
“Ho iniziato a fare il portiere per caso – raccontò in un’intervista – perché un giorno mancava il portiere nella mia squadra, il Bellariva. Ero bambino, facevo il centrocampista, mi misero in porta, e da lì non sono più uscito. Mi ispiro a Gigi Buffon. Sono cresciuto con il suo mito e le sue parate”.
Quel legame viscerale con la sua Rimini
Quando sei così giovane, staccarti dai tuoi affetti, dalla tua terra, dalle tue origini, per raggiungere un sogno, non è facile, ma è pur sempre per una buona causa. Già, proprio come successo a Marco che dopo il Bellariva è passato al Cesena (poco distante da Rimini), dove è rimasto fino al gennaio del 2017, quando è stato preso dall’Atalanta. Da lì in poi è entrato subito nel giro delle nazionali giovanili “azzurre”, dall’Under 17 fino all’attuale Under 20.
“Sono nato a Rimini – raccontò in quei giorni – e affacciarmi la mattina e non vedere il mare, all’iniziò non è stato facile. Mi mancavano i momenti in famiglia, quelli con la morosa. Ma è da quando sono bambino che sogno di fare il calciatore, e all’Atalanta tutto è organizzato in maniera straordinaria. Non mi fanno mancare niente“.
Quel passaggio all’Atalanta che gli ha cambiato la vita
Carnesecchi raccontò di quella mattina del gennaio 2018, era a letto, e gli squillò il telefono. Era il suo procuratore che gli annunciò come all’indomani sarebbe andato a firmare il suo contratto a Bergamo che da luglio l’avrebbe legato all’Atalanta. Un momento che non dimenticherà mai e che di fatto gli ha spalancato le porte di una carriera, che a questo punto, si prospetta davvero importante. Un ragazzo semplice, che studia in un istituto tecnico economico a Bergamo e vive alla Casa del Giovane, con gli altri ragazzi delle giovanili.
Legatissimo alla famiglia e alla sua fidanzata, Marco ama anche giocare a footvolley, beach volley e beach tennis, dove ha anche vinto un campionato italiano. Tutti sport da spiaggia, ovviamente, come vuole la tradizione e la cultura riminese. Dotato di grossa personalità e di un fisico adatto soprattutto a campionati che richiedono fortemente questa caratteristica, Carnesecchi è agile, reattivo e bravo con i piedi e nelle uscite. Sulle sue tracce è già molto forte il pressing del Manchester United che vorrebbe prenderlo subito con sé.
La chiamata del Ct Mancini come un sogno che si realizza
Un cammino dunque che in pochissimo tempo l’ha portato all’apice della sua aspirazione futura nel mondo del calcio. Un sogno che si sta realizzando e che potrebbe prendere piede già dal prossimo anno in maniera concreta. Gasperini, con la sua Atalanta, ha fatto accomodare in panchina Berisha lasciando spazio a Gollini, ma nella sua squadra di giovani, non è detto che poi possa far inserire anche lui affidandogli la porta dei bergamaschi che si stanno affacciando al teatro della Champions.
Un sogno che si realizza ma che già in questo momento sta facendo sognare a occhi aperti Marco. Carnesecchi infatti è ancora incredulo dalla chiamata del Ct dell’Italia Mancini che l’ha convocato, qualche settimana fa, negli stage con le altre squadre azzurre e i vari ct di riferimento. Un modo come un altro per fargli sentire la sua presenza e i suoi occhi vigili a tutte le dinamiche del calcio giovanile italiano che ha bisogno di ricostruire dopo il fallimento Ventura e che Mancini sta facendo rinascere anche attraverso i sogni, le speranze e i sacrifici di talenti come Carnesecchi.