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Chi è Kieran Trippier, il Beckham di Bury che piace ad Ancelotti e al Napoli

Ecco la storia del terzino del Tottenham, Kieran Trippier, nel mirino del Napoli di Ancelotti: dalle origini nella locale formazione del Seedfield all’arrivo al Manchester City fino al mancato rinnovo con i Citizens e la rinascita, per mano dell’allenatore Sean Dyche, con Barnsley e Burnley. Tutto quello che c’è da sapere su valori di mercato, caratteristiche di gioco e posizione.
A cura di Salvatore Parente
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Il Napoli di Ancelotti ha frammentato un ambiente che pare vivere una sorta di ‘guerra civile’ fra sostenitori e detrattori del presidente De Laurentiis con questa faida che via via si è acuita dopo le cocenti eliminazioni nelle competizioni più alla portata: Coppa Italia e Europa League. Malgrado tutto però, la società guarda avanti, si tira fuori dalle beghe e dai malumori della città e prova a costruire una squadra più forte e più aderente ai voleri del tecnico che, il prossimo anno, avrà molti meno alibi da poter mettere sul piatto. La prossima, infatti, sarà la sua prima, autentica stagione col suo inconfondibile marchio e una formazione costruita a immagine e somiglianza del suo credo: quello ancelottiana. E che, radio mercato lo conferma, prevederebbe anche l'arrivo del terzino della nazionale inglese e del Tottenham Kieran Trippier. Uno dei migliori interpreti del ruolo, uno degli obiettivi dichiarati del collettivo campano.

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Inizi, canterano dei Citizens e poi via al Burnley

Kieran John Trippier nasce il 19 settembre 1990 a Bury, una cittadina di 60mila abitanti nella contea della Great Manchester. Quarto e ultimo figlio di Eleanor Lomax e Chris Trippier. Arboricoltore di modeste condizioni che vive nel più piccolo villaggio di Summersmeat e che ama, visceralmente, il football e il Manchester United. La squadra rivale, nemica giurata del City che in tenera età, e fino ai 20 anni, alleva il giovane Kieran. Già perché dopo gli inizi, al seguito del fratello maggiore (Kelvin Lomax, discreto giocatore dell'Oldham) alle scuole elementari, si unisce alla locale formazione del Seedfield con lui e altri cinque ragazzini che, all'età di otto anni, vengono selezionati dagli scout di Red Devils e Citizens. Eppure, contro tutti, e una famiglia devota ai rossi di Manchester, Trippier decide di vestire il celeste e affrontare insieme all’altra metà del cielo di Manchester, quella meno nota, la lunga strada che conduce al professionismo. Ma la road map non è facile, anzi, le tappe non sembrano andare nella direzione giusta con i Citizens, dopo circa 10 anni di militanza, un primo contratto da pro siglato nel 2007, 11 gare nelle riserve nella stagione 2009/10 e un trionfo, nel 2008, nella Youth League, che decidono di non riconfermare il ragazzo.

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Che, in poco tempo, si ritrova solo e senza prospettive. C’è però il Barnsley in Championship che gli regala prima un mese e poi una una chance nell'agosto del 2010 col ragazzo abile a mettere insieme nella sua prima vera stagione da protagonista, 2 gol e 6 assist in 39 gare totali. Poi, l’incontro, forse determinante per la sua carriera, col tecnico Sean Dyche che lo porta nel suo Burnley e gli restituisce una dimensione da professionista a 360 gradi. Kieran, che prima non eccelleva per professionalità fuori dal campo, diventa un atleta perfetto, preciso ad ogni dettaglio che gira intorno al suo mondo mettendo a sistema tutte le enormi potenzialità tecniche già dimostrate. E così, arrivano 37 assist e 6 reti totali in 185 sfide complessive coi Claret, la promozione in Premier, l’esordio nella massima serie inglese e l’addio, per soli 3.5 milioni di euro, verso il White Heart Lane e il Tottenham.

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Il Tottenham e l’ascesa: la nazionale e poi il quarto posto al mondiale russo

Col quale il giovane Trippier diventa una autentica freccia del pacchetto difensivo di Pochettino. Espressione plastica, precisa, perfetta di terzino moderno che sa interpretare entrambe le fasi e garantire chilometri su chilometri.

E così, con gli Spurs, arriva anche la Nazionale, dopo tutta la trafila dagli Under 18 a salire, con l’esordio contro quelli che saranno poi i campioni del Mondo della Francia il 13 giugno del 2017. Settantacinque minuti per assaporare la soddisfazione di essere arrivato in alto ma anche per porre un ideale punto di inizio con i Tre Leoni con i quali, poi, nel 2018, raggiunge il quarto posto nel mondiale sfiorando la finalissima di Mosca contro la Croazia. Che, ricordo dolce e amaro, sarà la prima nazionale al quale il nativo di Bury segnerà un gol, e che gol, con la maglia del suo Paese. Oggi, le semifinali di Champions, domani il Napoli? Intanto, Kieran s’è fatto grande, non solo come uomo ma, soprattutto, come calciatore.

Caratteristiche di gioco: fluidificante moderno. Abile cecchino su punizione

In tenera età lo chiamavano il Beckham di Bury e questo dovrebbe già far intendere la portata del talento del ragazzo. Che, nato centrocampista centrale, per poi trasmigrare verso la corsia di destra e poi quella di difesa, sa il fatto suo in tema di palleggio, trasmissione della sfera e tiro. Già perché Trippier pare essere molto insidioso anche sui calci piazzati dove spesso, con le sue magiche traiettorie, inganna il portiere avversario. Un destro, che utilizza non solo per andare in gol ma anche per mettere al centro splendidi traversoni, chiedere ai vari Llorente e Kane, e per confezionare gioco con i compagni. Per un calciatore, giunto alla soglia dei 29 anni, maturo e perfettamente in grado di garantire quantità al suo reparto e restituire equilibrio al suo Tottenham.

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Valore di mercato: 35 milioni di euro per lui

Il Napoli pare intenzionato a prelevare il ragazzo che, da parte sua, ha fatto capire di gradire la destinazione malgrado la competitiva concorrenza del Manchester United. E gli azzurri, per portarlo alla corte di Ancelotti avrebbero pensato ad una offerta vicina ai 20 milioni di euro.

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Che, al momento, stando alle rilevazioni del portale Transfermarkt.it ma anche a quelle del Cies, l’osservatorio del football europeo, non corrisponderebbero al suo reale valore col ragazzo cresciuto nelle giovanili dei Citizens, dopo il quarto posto russo e le semifinali di Champions e una carriera, negli ultimi anni, al top nel suo ruolo, da almeno 35 milioni di euro.

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Come potrebbe giocare nel Napoli: terzino ma anche esterno alto

Il Napoli di Ancelotti, specie in questo ultimo periodo, pare un cantiere aperto. La trasferta di Frosinone, difatti, ha messo in mostra una formazione simile negli uomini a quanto già visto ma diversa per sistema di gioco e interpretazione. Ma anche fluidità nelle posizioni. Un 4-3-3 con Callejon mezzala e Zielinski regista ma anche un 4-2-3-1 in fase offensiva con Younes, Mertens e il predetto asso spagnolo, a sostegno dell’unica punta Milik. Insomma, una novità assoluta plausibilmente replicabile anche il prossimo anno. Eppure, al di là di tutto, dovesse arrivare, Trippier dovrebbe esser impiegato sulla corsia destra della difesa partenopea, nel pacchetto arretrato a quattro dei campani con la possibilità, nel corso dell’annata, di qualche apparizione più avanti, sulla fascia destra di centrocampo dove poter sfruttare gamba, dribbling e quel suo magio destro. Alla Beckham per intenderci.

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