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Chi è Gabriele Gravina, il nuovo presidente della Figc

Gabriele Gravina, 65 anni, laureato in Giurisprudenza, ex numero uno della Lega Pro, è il nuovo presidente della Figc. In qualità di candidato unico, è stato eletto dall’assemblea con il 97.2% dei consensi. “Il calcio che vorrei si gioca in impianti funzionali e moderni, che rivede l’Italia nella grandi competizioni internazionali”, le prime parole dopo la proclamazione.
A cura di Maurizio De Santis
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Quasi un anno di commissariamento. Nove mesi, tanto è durato il periodo di reggenza di Fabbricini al timone della Federcalcio che da oggi ha un nuovo presidente eletto. E' Gabriele Gravina, 65 anni, laureato in Giurisprudenza, il neo numero uno della Figc che succede a Carlo Tavecchio. Ex presidente della Lega Pro (vi arrivò al vertice nel 2015 al termine dell'era Macalli), Gravina era l'unico candidato intorno al quale s'è catalizzata una larga maggioranza: il 97.2% dei consensi (ben oltre la soglia del 75% per la proclamazione al primo turno), è questo il dato definitivo dei voti ricevuti.

Ringrazio tutti per il supporto e il sostegno – sono state le prime parole da neo presidente federale -. Gabriele è uno di voi, uno che vuole cambiare e rilanciare il calcio italiano. Cambiamo verso e direzione, puntiamo a coltivare la passione di tanti dirigenti del calcio italiano, per far sì che ci sia la massima professionalità. Risponderemo con i fatti, i comportamenti e il lavoro. Bisogna saper sognare, progettare e credere. Il calcio non può più aspettare, andiamo insieme.

Chi è Gabriele Gravina. Il nuovo presidente della Figc ha origini pugliesi ma è in Abruzzo che ha iniziato la sua carriera di dirigente sportivo. E' sotto la sua direzione, nel periodo compreso tra il 1984 e il 1996, che s'è materializzato il miracolo Castel di Sangro, il club approdò in Serie B dopo aver conquistato ben 5 promozioni nel giro di una decina d'anni. Oltre ad aver ricoperto il ruolo di consigliere della Lega della Serie C e consigliere della Federcalcio, Gravina è stato anche dirigente alla Uefa e ha avuto l'incarico di capo delegazione della Nazionale Under 21 (3 Campionati europei e 2 Olimpiadi).

Il calcio che vorrei è quello dei giovani, dello sviluppo del talento, quello che non fa differenze di genere e punta a sviluppare sempre di più il calcio femminile. Il calcio che vorrei è sostenibile, ogni componente è un pezzo del mosaico, è quello delle famiglie che si avvicinano ad un ambiente etico, ed è in grado di fare impresa. Il calcio che vorrei si gioca in impianti funzionali e moderni, che rivede l'Italia nella grandi competizioni internazionali.

Questioni da affrontare subito. Con una larga base di consenso è auspicabile che la presidenza Gravina duri per tutto il quadriennio, un periodo importante per gettare le basi e rifondare il calcio italiano dopo il tonfo della mancata qualificazione al Mondiale di Russia 2018. Tra le questioni in agenda che hanno priorità, la riforma dei campionati e quella della giustizia sportiva.

Quali sono i poteri del neo presidente della Figc

Come da statuto, l'incarico del nuovo presidente federale, Gabriele Gravina, durerà per 4 anni. "Detiene – si legge nel regolamento della Federazione – la rappresentanza legale della FIGC, ha la responsabilità generale dell’area tecnico sportiva ed esercita le funzioni apicali di programmazione, indirizzo e controllo relative al perseguimento dei risultati agonistici a livello nazionale e internazionale. Adotta, sentiti i Vice Presidenti, i provvedimenti di ordine amministrativo, tecnico e sportivo non specificatamente devolute ad altri organi".

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