Chi è Eder, il vice Ronaldo col guanto bianco regala l’Europeo al Portogallo
E’ il minuto 79’ della finale di Euro 2016 tra il Portogallo e la Francia. Mister Santos decide di togliere dalla mischia il gioiellino Sanches, in una squadra già orfana della stella di Ronaldo infortunatosi in avvio, per fare entrare Eder. Una scelta coraggiosa e vincente quella del ct, perché proprio il neoentrato, esattamente 30’ più tardi ripaga la sua fiducia firmando il gol che vale il primo titolo europeo per il Portogallo.
CR7 mi ha dato fiducia – ha svelato Eder nel dopo match – mi ha detto che avrei segnato il gol partita.
L’uomo che non ti aspetti capace di far esplodere di entusiasmo una Nazione intera e di gettare nello sconforto una Francia favorita, davanti al proprio pubblico.
Perché Eder indossa un guanto bianco?
Quell'esultanza con il guanto bianco alla mano sinistra non è passato inosservato. Perché Eder lo ha indossato? A dare la spiegazione è stato lo stesso calciatore che, prima di partire per Euro 2016, spiegò alla platea che da sempre – anche tra le fila del Lilla – festeggia in quel modo ogni volta che segna una rete. "Mi ricorda tutte le avversità che ho affrontato e superato nella mia vita", raccontò ai media portoghesi. In molti lo avevano considerato il brutto anatroccolo della selezione di Fernando Santos, il calciatore che era destinato a restare nell'ombra di Cristiano Ronaldo. Invece, ironia della sorte è stato proprio lui a decidere il match di Euro 2016 contro la Francia.
L'eroe che non ti aspetti
Tutti si aspettavano Ronaldo, messo ko da un intervento falloso di Payet e invece ecco che è Éderzito António Macedo Lopes, meglio conosciuto solamente come Eder a conquistare la scena. Un divario enorme tecnico separa i due, con CR7 che però questa sera deve ringraziare a sorpresa proprio, il suo compagno di reparto che gli ha permesso di alzare al cielo il suo primo titolo con la Nazionale da capitano.
Chi è Eder, match-winner della finale di Euro 2016
Una rete quella in Portogallo-Francia che sicuramente trasforma la carriera di Eder regalandogli a sorpresa un posto nell’Olimpo del calcio. Nato nel 1987, naturalizzato portoghese anche se con origini guineane, Eder nonostante le grandi aspettative riposte nei suoi confronti non è mai riuscito ad “esplodere” tra i professionisti. Dopo la gavetta in patria tra Oliveira Hospital e Tourizense, arrivano le prime chance importanti tra Academica e Braga. Medie realizzati non altissime nonostante un grande lavoro impreziosito dalla sua proverbiale generosità e un brutto infortunio ai legamenti del ginocchio. Dopo la conclusione dell’avventura in Portogallo, in stagione è arrivato il grande salto in Premier League e in Ligue 1. Un’esperienza non molto fortunata con nessun gol all’attivo allo Swansea fino a gennaio e 6 reti invece con il Lille club che attualmente ne detiene il cartellino.
La carriera con il Portogallo e la rete all'Italia di Conte
In Nazionale, Eder ha sempre rappresentato la carta a sorpresa di Santos, collezionando una trentina di presenze, quasi sempre partendo dalla panchina. Curioso come il suo primo gol con i lusitani sia arrivato proprio in un’amichevole contro l’Italia nel giugno 2015. Da lì in poi altre due marcature sempre in friendly match contro Norvegia ed Estonia, fino alla magica notte di Parigi, quella in cui ha conquistato un posto in prima fila nella storia del calcio
La curiosa dedica di Eder
Queste le sue parole al termine del match con una dedica particolare alla mental-coach: "E’ stato spettacolare, ma tutta la squadra ha lavorato molto. Ci abbiamo creduto, è stato incredibile. Abbiamo vinto tutti insieme con lo staff, i tifosi. E’ un momento unico e fin dall’inizio abbiamo creduto in questo sogno. I nostri sforzi sono stati ripagati. Ronaldo ko? La squadra è stata forte, la sinergia non è mancata. Dedico il gol a Susanna la mia mental coach".