Chi è Aristoteles del Crotone, il colpo di mercato come Canà e la Longobarda
‘Abbiamo preso Aristoteles‘. Provate a mettervi nei panni dell'allenatore del Crotone, Nicola, che ascolta il proprio dirigente di mercato e gli carpisce la confidenza a poche ore dalla chiusura della campagna acquisti estiva. Le ultimissime notizie di calciomercato destano la curiosità in tempo reale dei tifosi calabresi e degli sportivi che quel nome lo associano in un attimo all'Aristoteles della Longobarda. Sì, proprio lui, il brasiliano scovato da Gigi e Andrea a giocare su un campetto sterrato di Rio de Janeiro e trasferito in Italia come fenomeno capace di esaltare la b-zona (il 5-5-5) di Oronzo Canà.
In questo caso, però, non c'è rischio di finire nel pallone. L'Aristoteles interpretato da Urs Althaus (modello, imprenditore, ex calciatore svizzero e attore ricordato per la saudade e l'obrigado al mister Canà, ‘la iena del Tavoliere') è solo frutto della fantasia cinematografica, la stessa – per chi ha buona memoria – che cucì addosso al calciatore anche la parte di Arrapaho in un film cult degli Squallor.
La scheda. Quello vero, ovvero Aristoteles Romero, ha 21 anni, è venezuelano, di ruolo fa il mediano ‘di lotta e di governo' che nel cuore del centrocampo – quella porzione di rettangolo verde che può diventare letale come una tonnara – si forte della propria stazza (lo aiuta anche l'altezza di 184 cm) e del senso della posizione per vincere i duelli nella zona nevralgica. Calcia di destro, non teme i contrasti e compensa col fisico la carenza di tecnica sopraffina. Lui e Tumminello della Roma (giovane preso in prestito nell'ultimo giorno di operazioni ufficiali) sono i volti nuovi della rosa. Quel che serve a una formazione come il Crotone che deve lottare per conquistare la salvezza. Farlo per il secondo anno consecutivo equivarrebbe compiere l'ennesimo miracolo, sì da chiedere la ‘beatificazione' del tecnico, Nicola.
Aristoteles è alla prima esperienza lontano dal Sudamerica. A Crotone ha firmato un contratto di quattro anni (fino al 2021) ed è arrivato dal Mineros (Primera Division) per la cifra di 275 mila euro, una somma irrisoria rispetto alle valutazioni pazzesche che hanno fatto saltare il banco delle trattative a Parigi come a Barcellona e impallidire i teorici del Financial Fair Play. In Venezuela ha indossato le maglie di Carabobo e Mineros de Guayana. Le presenze totali sono 41, appena 2 i gol ma è normale per chi ha compiti di rottura più che costruzione del gioco. Un esordiente in Serie A e in Europa ma non proprio uno sprovveduto avendo guadagnato sul campo anche la convocazione con la ‘Vinotinto', la selezione venezuelana ribattezzata così per il colore della divisa.