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Chelsea, Mourinho: “Oggi i calciatori pensano solo a diventar ricchi”

Lo Special One attacca la categoria rea di pensare esclusivamente alla propria immagine e agli immediati guadagni invece di costruirsi una carriera professionale fatta di vittorie e riconoscimenti.
A cura di Alessio Pediglieri
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mourinho chelsea

Fa il moralista, Josè Mourinho. Un ruolo che gli si addice solamente in parte, in un ambiente che ha davvero poco da insegnare alla società visto il modo in cui è gestito dentro e fuori il campo, nelle interviste, nelle dichiarazioni, nei contratti. Eppure, lo Special One si erge per un attimo a ‘vecchio saggio', forse perchè i capelli bianchi oramai ce li ha e perchè con l'età anche per lui incomincia a star stretta una realtà in cui l'immagine (e solo quella) sembra essere tutto. Al di là dei valori dello sport, della fatica, della dedizione, delle rinunce. "Vedo troppi giocatori specchiarsi prima di entrare nel tunnel che dà al campo" ha detto il portoghese. Come dargli torto?

Il Mouralista – Ciò che Mourinho ha rilasciato ai tabloid inglesi non permette un confronto di opinioni. Chiunque è d'accordo sul contenuto, su un calcio troppo superficiale, su giocatori, tecnici e dirigenti che sono vittime e carnefici legate a triplo filo con i risultati, su un mondo sempre e comunque dorato fatto di contratti plurimilionari e bambini viziati malgrado la società viva un periodo più che difficile. "Una volta i giocatori miravano a guadagnare e diventare ricchi al termine della loro carriera, ora no, ora pensano solo a firmare contratti milionari quando ancora non hanno fatto nulla, non hanno mai giocato una partita in Premier o in Champions. mi capita di vedere calciatori che prima di entrare in campo, mentre l'arbitro li aspetta nel tunnel degli spogliatoi pensano solo a specchiarsi. Bisogna cercare di insegnar loro l'importanza di faticare, per costruirsi una carriera e per conquistare titoli sul campo e non sognare solo di guadagnare un milione in più o in meno. Bisogna portare ai giovani l'esempio di professionisti come Lampard o Terry".

Ben detto, nulla da eccepire. Che si ami o si detesti Josè Murinho, questa volta il tecnico ha dato sfogo a pensieri condivisi e condivisibili da tutti. Eppure resta pur sempre un retrogusto amaro se ci si sofferma a pensare che a parlare è un allenatore da 15 milioni a stagione.

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