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Chelsea, Mourinho: “La mia peggior stagione, anche grazie ai ratti”

Il portoghese non ha mai vissuto un avvio di campionato con così tante sconfitte ma ha la chiave di quanto sta accadendo a Londra: “Ci sono persone nello spogliatoio che riferiscono notizie all’esterno. Li posso solo chiamare ratti”. E intanto, continua la polemica sulla Carneiro.
A cura di Alessio Pediglieri
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Mai così male in 15 anni di onorata carriera dove in giro per l'Europa Josè Mourinho ha vinto dappertutto e ripetutamente. Ma proprio laddove tutto inziò, nella Londra dei Blues del Chelsea oggi si sta consumando la più triste e negativa stagione del tecnico portoghese, lontanissimo dalla vetta della Premier e in difficoltà anche in Champions League. Ma per lo Special One c'è una spiegazione a tutto e la principale è che all'interno dello spogliatoio ci sia chi pensa più a diramare notizie verso l'esterno che al gruppo. Senza dimenticare le costanti frizioni con lo staff dei preparatori da dove è stata allontanata con polemiche annesse la Carneiro.

Nella consueta conferenza stampa della vigilia, Mourinho non si è nascosto. Dopotutto i numeri parlano contro di lui e lui che è un comunicatore nato sa perfettamente che la miglior arma di difesa è l'attacco di fioretto. Così, ecco che mentre da un lato ammette di essere in difficoltà come non mai in carriera, dall'altro sottolinea le motivazioni per cui non sta potendo lavorare serenamente: "È il momento più difficile della mia carriera. Non mi era mai capitato di perdere tante partite come in questo avvio di stagione. È una grande esperienza anche questa. Arriva dopo quindici anni di carriera. Forse sarebbe dovuta avvenire prima, ma va bene così. Quanto alla situazione generale, c’è qualcuno nello staff del Chelsea che fa circolare informazioni all’esterno. Persone così posso definirle solo in un modo: ratti".

Un'accusa diretta che non lascia fuori dai ragionamenti anche la questione legata all'allontanamento della Carneiro dal Chelsea e dai commenti sessisti che Mourinho avrebbe rivolto alla fisioterapista dei Blues. Per i quali non è stato punito dalla FA inglese aprendo la stagione delle polemiche. E anche la diretta interessata è tornata sulla vicenda con un comunicato: "Mi chiedo se questa possa essere l’unica indagine in questo paese in cui non si consideri rilevante parlare con la persona coinvolta nell’episodio. La scorsa stagione fui vittima di un episodio analogo allo stadio del West Ham. L’inchiesta della federazione anche in quella circostanza fu archiviata senza che nessuno ritenesse necessaria la mia testimonianza sugli insulti sessisti che avevo ricevuto. Sono episodi come questi e la mancanza di sostegno da parte delle autorità calcistiche che rendono la vita difficile alle donne in questo sport”.

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