Chelsea, ecco Mourinho: “Ora sono l’Happy One”

Le prime parole di Josè in conferenza sono intrise da una malcelata emozione di ritornare nel posto in cui tutto (o quasi) cominciò: "Ho lo stesso cuore le stesse emozioni, la stessa voglia di quando sono andato via, io sono felicissimo, Special One? sono The Happy One. Sono accadute molte cose nel corso della mia vita professionale ma non ho mai perso l'emozione e la passione per fare questo tipo di lavoro. E' la prima volta che torno in un posto in cui sono già stato e sono pronto a ripartire anche se ovviamente è diverso".
"Voglio che lavori duro, tanto sia per me i giocatori e il club. Il successo arriverà. Conosco benissimo il tipo di mentalità e ambizioni di questo club, non avrò problemi. Vorrei tornare a vincere la Champions qui e con il sacrificio i risultati non mancheranno".
"Il mio rapporto con Abramovich è sempre stato perfetto, non c'è mai stato un momento di crisi. Il real? Non ho rimpianti su ciò che ho fatto e lasciato al Real. Il momento con l'Inter? Il miglior momento della mia carriera"
"Il tempo vola, sembrano solo 2 anni da quando sono andato via da qui. Ho vissuto momenti diversi, diverse situazioni, diversi campionati, diverse mentalità, diversi modi di vivere il calcio, diversi tifosi, diversi giornalisti. A 50 anni ha fatto enormi esperienze"
"La mia area è quella dello sport e sempre più oggi nel mondo del calcio devi essere connesso in tutte le aree del club seguendo la stessa filosofia. Sono molto rilassato e felice ma anche determinato. La mia posizione non è comoda, non è un ritorno facile il mio, ci sono molte aspettative e io lo so. Ho grandissime responsabilità. Voglio lasciare questo messaggio: siamo un club speciale che ha tifosi speciali e daremo rispetto e professionalità e voglio essere amato per ciò che farò in futuro".
"Sono tornato qui per vincere e per dare il mio meglio. Per avere successo. Se dovessi scegliere un soprannome per me preferirei "the Happy One" più che the Special One. Cinque anni nel calcio sono tantissimi, nel 2000 quando ho iniziato ad allenare credevo di sapere tutto. Oggi a 50 anni so che non so nulla, e questa mia avventura in giro per l'Europa è stata speciale"
"Credo e voglio credere che qui al Chelsea si possa e si debba ancora vincere. Ci sono giocatori dalla personalità e dal profilo eccellente, come Lampard, Terry e qui al Chelsea non conta il singolo, Conta tutto l'insieme"
"E' il miglior momento della mia carriera, mi sento bene e sono felice di essere qui. Mi spiace tantissimo non ritrovare più Alex Ferguson in Premier alla guida dello United, anche se credo che Moyes faccia bene al suo posto. La Champions? Per me non sarà una ossessione, io ne ho vinte due e il Chelsea senza di me ne ha già vinta una…"
Arriveranno nuovi giocatori? Non lo so, adesso penso solo a iniziare a lavorare. Ci sono ancora dei ragazzi che hanno dato tutto quando c'ero. Ma non ci saranno privilegi per loro, e loro lo sanno. C'è un gruppo di ragazzi che ha fatto molto bene con il Chelsea, e che ha grande potenziale. Sono felice di lavorarci insieme"
"La Liga rispetto alla Premier non premia sempre la squadra migliore, qui invece ci sono 4-5 squadre che lottano per il titolo e vince sempre la migliore. La mia esperienza al Real? Sono stato bene. Ho rovinato la Liga? certo, ho interrotto lo strapotere del Barcellona…"
Da quando ha lasciato il Chelsea nel 2007, il 50enne tecnico portoghese aveva prima lavorato in Italia con l’Inter e poi in Spagna con il Real Madrid, vincendo tre scudetti, due coppe nazionali e la Champions League. Arrivato a Stamford Bridge nel 2004, subito dopo aver vinto la Champions con il Porto, Mourinho aveva rapidamente raggiunto il successo assicurandosi il suo primo trofeo per il club già nel febbraio 2005, quando il Chelsea battè il Liverpool 3-2 dopo i tempi supplementari a Cardiff, vincendo la Coppa di Lega. Poi ha vinto il campionato in quella stagione con un record di 95 punti e con soli 15 gol subiti in 38 partite. Mourinho ha lasciato il club nel settembre 2007, andando in Italia, vincendo il campionato di Serie A due volte in due anni e la Champions League con l’Inter, prima di arrivare al Real Madrid nel 2010, dove ha sollevato sia la Liga che la Coppa del Re.
Mourinho ha portato a Londra tre persone che compongono lo staff tecnico con lui ci sono Rui Faria, Silvino Louro e Jose Morais e lavoreranno insieme all’attuale staff composto da Steve Holland, Christophe Lollichon e Chris Jones.