Chelsea, Mourinho: “Drogba è diventato un venditore di libri”

Josè Mourinho a 360 gradi, tra ex pupilli troppo criticoni, i propri giocatori incapaci di rendere quanto dovrebbero e avversari che si lamentano per gare troppo ravvicinate. Nel primo caso, il portoghese ha replicato a Didier Drogba recente accusatore di un Chelsea senza leader in campo e con un Mou oramai incapace di fare la differenza. Nel secondo caso, l'oggetto delle critiche è stato Diego Costa che non sta rendendo come dovrebbe. Nell'ultimo caso, indice puntato verso il Tottenham che si è lamentato per le partite troppo ravvicinate tra Coppe e Premier.
Non è di certo la miglior stagione a Londra di Mou ma se qualcosa deve cambiare – in positivo – di certo deve partire dal timoniere della squadra, ossia proprio dal portoghese. Che prova a scrollarsi di dosso nuove critiche, alcune gratuite. Come quelle dell'ex pupillo Didier Drogba che nei giorni scorsi ha parlato – male – del Chelsea attuale. Complice il fatto di dover promuovere la propria biografia dove racconta come avesse a suo tempo trascinato con carisma e personalità il Chelsea alle vette più alte.
Quando parli solo perché vuoi vendere o promuovere un libro, allora io non ti leggo. A me piacciono le interviste fatte da grandi persone come Didier con bravi giornalisti della carta stampata o della televisione. Quelle sono le interviste che analizzo sempre con piacere ed interesse, ma in questo caso non è stata un’intervista. Drogba si è inventato un modo per vendere libri e la cosa non mi delude, è semplicemente la realtà dei fatti
Se Drogba rappresenta il passato, Diego Costa è il presente. Meno nitido e meno luminoso ma comunque un presente che deve ritornare subito positivo, riportando gli uomini migliori a rendimenti più positivi. Come l'ex Atletico che a Londra si è inceppato, trovando più difficoltà che in passato. Costa ha la completa fiducia di Mou, anche perché è un giocatore per il quale il club ha speso tantissimo proprio sotto richiesta del tecnico portoghese. Che ha avuto da ridire con la propria punta, anche in campo:
Il mio rapporto con Costa è intatto e non c’è alcun problema fra di noi. Durante la partita contro il Maccabi gli ho urlato da lontano che non ero felice di come si muoveva in campo e lui mi ha risposto con parole altrettanto carine da dove si trovava, ma nell’intervallo non è successo nulla e alla fine della gara abbiamo risolto la questione con un bacio e un abbraccio
Infine, la stoccata agli Spurs, che si sono lamentati di un calendario troppo ravvicinato tra Premier e Coppe che mette a dura prova la tenuta della squadra e la possibilità di poter competere con le prime su ogni fronte.
Anche noi abbiamo giocato la semifinale di Champions League con l’Atletico Madrid in una settimana, ovvero al mercoledì e al martedì, e nel mezzo abbiamo avuto la sfida contro il Liverpool alla domenica perché era stato deciso che non fosse un problema. Oltretutto quella semifinale di Champions League era a fine stagione, quando le gambe sono più pesanti, eppure per noi non è stato un problema, quindi non capisco perché debba esserlo per il Tottenham