Chelsea, Mourinho attacca la stampa inglese: “Non sono un bulletto”

Dopo il poker di Champions League anche per Josè Mourinho è arrivato il tempo di togliersi diversi sassolini dalla scarpa. L'aveva fatto alla vigilia, quando davanti all'ennesima domanda relativa ai giocatori assenti aveva sbottato contro i giornalisti e aveva lasciato la conferenza in modo plateale e provocatorio. "Chiedete sempre di chi non c'è. Non vi interessa nulla di chi gioca", aveva detto pronto a prendersi l'altra parte di rivincita direttamente sul campo. Fatto avvenuto puntualmente con il Chelsea corsaro in Europa che è tornato a Londra forte di una prestazione maiuscola e tre punti in tasca. E uno Special One pronto a replicare a chi aveva osato insultarlo e ridicolizzarlo, dimenticando chi avessero di fronte.

"Le mie squadre sono grandi squadre, costruite per vincere e che hanno conquistato tutti i record di gol, infatti il mio posto nella storia è quello di campione della Lega dei Records. Sono il tecnico del miglior Real Madrid di sempre con 100 punti e 121 reti segnate e il mio primo Chelsea detiene ancora il record di punti della Premier League". Questo lo sfogo del portoghese una volta rientrato alla base londinese. I riferimenti? Tutti per i giornalisti e la stampa inglese rea di averlo accusato anzitempo, definendolo – come ha fatto il ‘Sun' – ‘The Boring One‘. E si sa che Mourinho vive del ‘rumore dei nemici' soprattutto quando questi fanno tanto fracasso per nulla. Dalla sua, questa volta ha anche il risultato e la spavalderia, di cui si è sempre professato portavoce negli atteggiamenti e nel comportamento – ha tracimato: "M ritengo dopo quest'ulteriore esperienza un manager migliore e di essere perciò nella posizione di dire quale campionato preferisco e quale città mi piace di più".