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Chelsea: l’Europa League e poi Mourinho

In attesa del ritorno oramai certo dello Special One, Benitez proverà a vincere Fa Cup ed Europa League, pur sapendo che a giugno lascerà il Chelsea. Come accadde all’inter, quando portò i nerazzurri al successo nell’Intercontinentale nei giorni precedenti il suo esonero.
A cura di Alessio Pediglieri
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Mourinho e Benitez

Mentre in Champions si è già confermata l'egemonia del duopolio spagnolo-tedesco, resta di capire se l'Eruopa League sarà un ‘english job', un affare inglese con tre squadre della Premier ancora in corsa per raggiungere le semifinali. Tra queste, c'è anche il Chelsea, decaduto campione di Champions in carica, relegato nella Coppa europea di seconda fascia. Costringendo i Blues a vincerla ad ogni costo per riscattare una stagione tutt'altro che positiva e in vista di ciò che avverrà già a giugno quando sembra essere già scritto il ritorno in pompa magna di Josè Mourinho.

Conto alla rovescia – Di fatto, si potrebbe dire che lo Special One da Londra non se ne sia mai andato via. La sua ombra ingombrante c'è sempre stata tanto quanto c'è ancora in quel di Appiano e nel mondo interista. Dopo il portoghese, Abramovich non ha mai sposato totalmente alcuna scelta in panchina. Da Villas Bolas a Di Matteo, fino all'attuale ‘dead man walking' Rafa Benitez. Lo stesso allenatore spagnolo avrebbe confermato i rumors: non siederà più sulla panchina dei Blues di Londra, il suo contratto terminerà con la fine della Premier attuale e al suo posto arriverà proprio Mou. Per la gioia di tutti: dei tifosi che non hanno mai amato il professor Rafa che ha legato la sua storia inglese ai colori di Liverpool; del presidente e magnate russo che si è ritrovato a dover ingaggiare il primo tecnico libero dopo la scelta di abbandonare a se stesso Di Matteo; dello stesso Benitez che mai ha amato situazioni turbolente. Lui, grande professionista della tattica, capace di lavorare con i giovani e costruire progetti a lungo termine, mal tollera gli ambienti ostili. E' accaduto all'Inter con i continui contrasti con il presidente Moratti e un divorzio polemico e velenoso; sta ripetendosi a Londra sponda Chelsea, dove la fiducia non gli è mai stata data, richiedendo solamente risultati immediati.

Fa Cup e Europa League, in vista di Mou – Da questa sera, la stagione del Chelsea potrebbe cambiare. E molto. Arrivare in semifinale di Europa League sarebbe il minimo traguardo sindacale dopo aver visto frantumarsi troppo presto il sogno di Champions. Con il campionato oramai messo in naftalina da tempo da parte del Manchester United, per i Blues resta infatti il piccolo ma importantissimo palcoscenico europeo e la FA Cup, altra passerella da non fallire per avere comunque e malgrado tutto un posto al sole. Non sarà facile, in patria: di fronte i Blues avranno il Manchester City di Mancini, in una sfida in cui i citizens arrivano galvanizzati e più convinti dei propri mezzi, dopo aver battuto (ancora) lo United all'Old Trafford in quello che oramai è diventato un appuntamento da non mancare nei derby di Manchester. La stessa vittima finita proprio sotto le grinfie dei Blues che contro i ‘reds' grazie ad un gol di Demba Ba, si sono guadagnati la semifinale di FA Cup domenica 14 a Wembley. E miglior viatico non ci sarebbe stato se non passando per un'altra vittoria in Europa: contro il Rubin il più era fatto con il 3-1 dell'andata e serviva semplicemente gestire la voglia di riscatto dei russi, senza farsi distrarre più di tanto.

Lo Special One 2.0 – Così come è in via di conclusione l'avventura di Rafa al Chelsea, sembra essere arrivata dunque anche al capolinea quella di Mourinho al Real Madrid. Lo Special One è già approdato in semifinale di Champions e c'è da giurare che questa sera tiferà per il Chelsea. Dopotutto, quella dovrebbe essere la sua prossima destinazione ed entrambi, tecnico e club, potrebbero ritrovarsi con dei biglietti da visita tutt'altro che secondari: vittorie per entrambi, perfetta premessa per riaprire un ciclo che si trasformò già in qualcosa di unico e straordinario.
Secondo la stampa inglese è già tutto scritto: il "Mirror" in questi giorni si è spinto anche oltre. Mourinho avrebbe già detto sì ad Abramovich con due semplici condizioni poste dallo Special per tornare a Stamford Bridge: 14 milioni di euro a stagione e il rinnovo del contratto di Lampard.
Semplici formalità davanti alla voglia di ricreare quella simbiosi perfetta di quel triennio d'oro 2004-2007.

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