Chelsea fuori dalla Capital One Cup, Mourinho trema
The show must go one. Lo spettacolo deve continuare ma fino a quando ci sarà Mourinho sul grande palcoscenico dello Stamford Bridge? La sconfitta arrivata ai rigori in Capital One Cup contro lo Stoke City (6-5 dopo il pareggio 1-1 dei minuti regolamentari, decisivo l'errore di Hazard) lascia i Blues dietro le quinte, relegati a un ruolo marginale rispetto alla squadra che nella scorsa stagione dominava in Inghilterra. Adesso langue al 15simo posto in Premier ed è ‘solo' terza nel proprio girone di Champions, col rischio (alimentato dalle difficoltà del momento) di non arrivare nemmeno agli ottavi. Mourinho scuote il capo, fa una smorfia ma non gli basta per scacciare quel pensiero che gli ronza in testa: la malasorte (oppure la maledizione di Eva, la dottoressa cacciata proprio dal manager portoghese) hanno preso di mira la sua squadra.
Momento nero per Hazard
Deve aver pensato anche questo quando al 32′ è stato costretto a sostituire Diego Costa (pure con lui la critica non è affatto tenera) per una botta al costato rimediata in uno scontro di gioco con Adam; quando Walters ha inventato una magia e spedito la palla in fondo al sacco, alle spalle di Begovic; quando Butland ha respinto le conclusioni di Oscar e di Hazard, parando al belga anche il penalty che ha causato l'eliminazione dei londinesi. Remy – pareggio nel finale – gli aveva restituito il sorriso e la convinzione che la squadra è viva.
E' durato lo spazio dei tiri dal dischetto, undici metri di depressione che lo special (poco) one prova a esorcizzare alla sua maniera. "Abbiamo giocato bene e perso, nonostante tutto facciamo ritorno a casa con un'impressione positiva". L'errore di Hazard (l'ennesimo dopo quello col Maccabi, ndr)? La replica di Mou è un colpo di teatro: "Tra tutti i calciatori che ricordo hanno sbagliato anche Robben, Kakà, perfino Cristiano Ronaldo e ora anche il nostro miglior rigorista. Cose che capitano". Come un esonero, sempre in agguato per la carriera di un allenatore. Perché, prima o poi, succede a tutti.
Tonfo anche dell'Arsenal: niente quarti di finale anche per i Gunners usciti malconci dalla gara con Sheffield, tre sberle sul muso e infortuni a raffica. Chamberlain lascia il campo dopo 5′ sostituito da Walcott che, a sua volta, al 18′ è costretto ad alzare bandiera bianca. Entrambi ko per infortuni muscolari. L'Everton passa ai rigori contro il Norwich, stessa sorte anche per l'Hull City sul Leicester.