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Chelsea, Conte se la prende con il traduttore: “Non voglio lasciare a fine stagione”

Alla vigilia del match contro il Crystal Palace, il tecnico dei “Blues” ha smentito le voci di addio: “Ho ancora due anni di contratto col Chelsea e sono felice di lavorare con questo club e con i miei giocatori”.
A cura di Alberto Pucci
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"Dovete scrivere la verità". Antonio Conte ha preso di petto la stampa inglese, nell'immediata vigilia dell'ottava giornata di Premier League e a pochi giorni dal ritorno in campo in Champions contro la Roma. Il motivo della sfuriata del manager londinese, è la notizia apparsa sui tabloid nei giorni scorsi relativa ad una sua presunta voglia di tornare in Italia. "Ho concesso un'intervista ma la traduzione è stata sbagliata – ha spiegato l'ex allenatore della Juventus e della nazionale azzurra – Da due settimane leggo cose sbagliate. Ho detto che un giorno tornerò in Italia ad allenare, non che voglio farlo ora".

"Sapete come la penso: sto bene al Chelsea, ho un contratto di due anni, ho un ottimo feeling con i tifosi e la mia famiglia è qui. Mia figlia studia qui e voglio costruire qualcosa di importante con questa società. Bisognerebbe scrivere la verità e informarsi prima di farlo".

Il recupero di Morata e la frecciata a Musonda

In vista del match europeo contro i giallorossi, che andrà in scena tra pochi giorni allo Stamford Bridge, Antonio Conte ha parlato dell'eventuale ritorno di Alvaro Morata: "Spero di recuperarlo per la gara con la Roma – ha continuato il tecnico del Chelsea – Kantè invece ha un problema al bicipite femorale e ne avrà per 20-25 giorni. Per noi è una grave perdita, perché non abbiamo in rosa un altro giocatore con caratteristiche simili". L'ultimo concetto della sua conferenza stampa, Conte l'ha dedicato al post provocatorio di Musonda nei suoi confronti: "Abbiamo tre numeri 10 e ne giocano due. Musonda è un giocatore di talento. Avrà una carriera importante se manterrà l'attenzione sul campo e non sui social".

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