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Chelsea-Arsenal: Ramsey migliore in campo, flop Pedro nello 0-0 dello ‘Stamford Bridge’

Termina 0-0 il derby di Londra fra Chelsea e Arsenal. Allo ‘Stamford Bridge’ tante emozioni e nessun gol fra due squadre che hanno provato comunque a rendersi più volte pericolose. Ramsey è stato l’uomo in più per Wenger, nei ‘Blues’ invece male Pedro con Morata chiuso nella morsa della difesa dei ‘Gunners’.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Dal Community Shield alla Premier. Chelsea-Arsenal termina con il punteggio di 0-0. Conte e Wenger si sono scontrati nuovamente dopo la vittoria estiva dei ‘Gunners’ contro i ‘Blues’ ai calci di rigore. Allo ‘Stamford Bridge’ di Londra, con Giroud e Sanchez inizialmente in panchina, Wenger ha schierato Lacazette come unica punta, alle sue spalle Iwobi e Welbeck. L’ex tecnico juventino invece si è affidato ancora una volta a Morata là davanti, confermando di fatto poi la stessa formazione delle ultime giornate con Moses e Marcos Alonso sugli esterni e Pedro e William alle spalle dello spagnolo.

Dopo un primo tempo senza gol, terminato 0-0, le due squadre sono tornate in campo nella ripresa convinte di potersi portare a casa, con un’illuminazione, l’intera posta in palio. E allora ecco che nella seconda frazione, Conte decide di sorprendere Wenger: fuori Pedro e dentro Bakayoko e Hazard, con il belga a ridosso di Morata. Wenger risponde con gli ingressi di Giroud e Sanchez. Con l’armata pesante in campo, le due squadre si allungano con le incursioni personali dei singoli ma il risultato con cambia. Nell’Arsenal buona la prova di Ramsey. Nel mezzo un gol annullato per fuorigioco a Mustafi e un rosso diretto per David Luiz.

L'11 iniziale delle due squadre da SofaScore
L'11 iniziale delle due squadre da SofaScore

Top e flop del derby londinese

In un match come questo, un derby, il Chelsea contro la fisicità della difesa dei ‘Gunners’, sperava di poterla mettere in difficoltà con l’imprevedibilità e la fantasia di Pedro, ma l’ex Barcellona, sostituito al termine della prima frazione forse anche a causa di un infortunio, non è riuscito mai ad entrare in partita, risultando praticamente sempre fuori dal gioco.

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Come lui, fra i flop, per quanto riguarda l’Arsenal invece, c’è stato Lacazette che non ha dato i risultati sperati a Wenger che, lasciando in panca inizialmente anche Giroud e Sanchez, sperava di dare pochi punti di riferimenti all’attenta difesa del Chelsea, ma l’ex Lione non è stato all’altezza della situazione, chiuso più volte nella morsa di Cahill e David Luiz. Wenger però può sorridere per la prestazione di Ramsey che, nonostante l’occasione del palo colpito nella prima frazione, è stato l’unico dei ‘Gunners’ ad accendere l’azione offensiva dei suoi, lanciando spesso lo stesso Lacazette negli spazi e sfruttando anche Kolasinac e Bellerin sugli esterni. Da killer l’entrataccia di David Luiz su Kolasinac nel finale costata il rosso diretto al brasiliano.

Il migliore in campo allo ‘Stamford Bridge’

Nonostante il risultato, a brillare allo ‘Stamford Bridge’ c’era Aaron Ramsey. Il centrocampista dell’Arsenal è stato il faro del gioco dei ‘Gunners’ e nonostante i ragazzi di Wenger giocassero fuori casa, ha dominato completamente il centrocampo mettendo anche in difficoltà Kante è Bakayoko in fase di impostazione e dal punto di vista fisico.

I numeri di Ramsey in partita da SofaScore
I numeri di Ramsey in partita da SofaScore

Bravo a prendersi falli importanti in una zona nevralgica del campo, ma abile soprattutto ad inserirsi fra le linee durante le azioni offensive di Lacazette e compagni. Un’intelligenza tattica che gli ha permesso anche di colpire un palo nel primo tempo (l’azione più nitida oltre al gol annullato nella seconda frazione a Mustafi) e di essere più volte una spina nel fianco della difesa dei ‘Blues’ che spesso non riusciva a tenerlo a bada in marcatura stretta durante le incursioni in verticale del gallese.

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La sfida tattica fra Conte e Wenger

Guardandole così, sembrano essere a specchio. Ma in realtà, il 3-4-2-1 di partenza di Conte e di Wenger è stato a dir poco camaleontico sia in fase offensiva che difensiva. L’ex tecnico della Juventus e della nostra Nazionale italiana infatti, come spesso accade da quando siede sulla panchina del Chelsea, anche contro l’Arsenal si è affidato a Moses che ha avuto compiti più importanti in fase di appoggio della manovra offensiva ma anche ruoli di copertura quando c’era da tornare in difesa per dare una mano ai tre centrali di partenza. Il nigeriano infatti, anche in questa gara, si è trasformato in terzino destro di spinta.

Le statistiche della gara da SofaScore
Le statistiche della gara da SofaScore

Più accorto invece il modulo di Wenger che però, proprio come accade nel Chelsea di Conte, sfrutta tantissimo la corsa, il fisico e l’intelligenza tattica dell’altro esterno destro, lo spagnolo Bellerin che, specie nel primo tempo della sfida ai ‘Blues’, è stato pericoloso più volte con sovrapposizioni e cross per la testa di Welbeck o per il destro di Lacazette. Dall’altra parte invece, i ragazzi di Conte hanno provato prima ad attendere i ‘Gunners’ per poi ripartire improvvisamente con i recuperi palli di Kante e i movimenti nello spazio in profondità di Morata e le incursioni esterne di Marcos Alonso e lo stesso Moses lanciati da Fabregas. Ma nonostante poi l’ingresso di Hazard il Chelsea non è riuscito a trovare il gol.

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Azpilicueta e Kolasinac dei jolly in campo

Cross di Azpilicueta e testa di Morata. Più o meno è stato questo lo schema vincente delle ultime giornate di Premier del Chelsea che, in questo modo, ha conquistato importanti punti. Terzino destro naturale, lo spagnolo è stato adattato da Conte nella difesa a tre al fianco di Cahill e David Luiz. Nel match contro l’Arsenal, ha provato più volte ad impostare da dietro con lanci lunghi pronti ad imbeccare la testa di Morata che si è mosso bene dettando di fatto il passaggio allo stesso Azpilicueta. Ma come è importante tatticamente il difensore per il Chelsea, allo stesso modo lo è anche il nuovo acquisto dei ‘Gunners’, Kolasinac. Terzino sinistro, ma autentico jolly negli automatismi tattici di Wenger.

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La manovra dell’Arsenal, spesso, finiva proprio sull’out mancino alla ricerca dell’ex Schalke 04 che è stato poi l’eroe dell’ultimo Community Shield contro lo stesso Chelsea. Prima l’occasione di Lacazette e poi il clamoroso palo nel primo tempo di Ramsey, sono tutte azioni nate proprio dai piedi mancini di Kolasinac bravo anche a tenere a bada, in fase difensiva, lo scatenato Moses, praticamente un motorino sulla sua fascia d’appartenenza.

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Tutti i grandi in panchina

Fuori Pedro e dentro Bakayoko. Conte cambia gli interpreti nel suo 3-4-2-1 spostando l’ex Monaco a centrocampo al fianco di Kante con Fabregas e Willian alle spalle di Morata. L’ex tecnico della Juve , nel secondo tempo, ha provato a mettere così in difficoltà i ‘Gunners’. Da qui in poi la partita si arricchisce nuovamente con i tanti campioni che avrebbero dovuto fare parte dello schieramento iniziale e che invece non sono stati schierati dall’inizio.

Entra l’armata pesante si direbbe in gergo. Dopo un’ora di gioco Wenger decide di far entrare Sanchez al posto di Lacazette e Giroud per l’infortunato Welbeck, con Conte che pesca dalla panchina Hazard (apparso un po’ in sovrappeso) preferendolo ad uno spento Willian e sfruttando i cambi di passo del belga. Si cominciano a vedere i frutti? Non proprio, perché nonostante i tanti cambi di fronte e le ripartenze continue nel frastuono di un incandescente ‘Stamford Bride’, il risultato non è cambiato, restando bloccato sullo 0-0 finale.

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