Che fusto, Giacomelli. Arbitro col fisico da bodybuilder

Sono lontani i tempi degli Anni ’80 quando spesso e volentieri in campo ‘ammiravamo' direttori di gara con la proverbiale “pancetta” o con un look normale. Anche il look della classe arbitrale ha seguito il passo dei tempi e così ora anche i fischietti hanno dovuto fare i conti con uno sport che è sempre più veloce e fisico e attento anche all’immagine. L’esempio più eclatante arriva da Piero Giacomelli, direttore arbitrale classe ’77 che sfoggia un fisico notevole, con tanto di muscoli in evidenza. Spalle larghe, dorsali pronunciati, vita asciutta e niente rotolini o ‘maniglie dell'amore' che dir si voglia. L’aspetto poderoso dell’arbitro triestino non è passato inosservato durante il confronto tra Verona e Inter, lunch match della 24a giornata di Serie A. SBraccia e pettorali poderosi per Giacomelli che ha tenuto sotto controllo la gara, nonostante i tanti scontri al limte del regolamento. Insomma un arbitro con il fisico di un body builder, magari per incutere timore nei confronti dei calciatori troppo polemici.
Giacomelli considerato uno degli arbitri più capaci del panorama italiano, è ricordato anche per un clamoroso errore commesso in occasione del match tra Genoa e Cagliari del dicembre 2013. In quell’occasione il fischietto di Trieste decise di espellere Manfredini: il difensore del Genoa, colpito da un avversario, incassò il secondo giallo e lasciò dunque i rossoblu in 10. Una decisione che pesò sulla partita spianando la strada alla vittoria dei liguri. In quell’occasione Giacomelli ammise poi di aver commesso un grave errore, ricevendo però un’inaspettata visita. Un gruppo di tifosi di un Genoa club di Trieste decise di organizzare un sit in pacifico di protesta nei confronti dell’arbitro in un noto locale della città gestito proprio dallo stesso Giacomelli. Un episodio che ha regalato un'inaspettata popolarità al direttore di gara.