Che fine ha fatto Dino Fava, l’ex Udinese a 42 anni fa gol in Eccellenza campana
Ripartire dal calcio dilettantistico con l’umiltà di un esordiente che muove i primi passi in un rettangolo verde, non è da tutti. E’ più che altro da persone umili, uomini ancor prima che calciatori, che sono consapevoli dei sacrifici fatti per raggiungere quel successo che da giovani li ha resi importanti nel mondo del calcio. E’ questo il caso di Dino Fava Passaro, attaccante classe 1977, vecchia conoscenza della nostra Serie A, che oggi, dopo diversi anni trascorsi tra Serie B e Serie C, a 42 anni, sa ancora segnare gol pesanti.
Quest’anno ha infatti giocato nel campionato d’Eccellenza Campania girone B, con la maglia del Giugliano. Risultato? Secondo campionato consecutivo vinto e quindi promozione in Serie D, dopo quella ottenuta lo scorso anno con la maglia del Savoia. Ma questa ha avuto un sapore del tutto particolare, perchè arrivata dopo uno spareggio con la Frattese che aveva concluso il campionato a pari punti con il suo Giugliano. Ma ripercorriamo insieme la sua straordinaria carriera.
Chi è davvero Dino Fava?
Dino Fava Passaro, nasce a Formia il 16 marzo del 1977. Fin da piccolo fu chiaro come questo ragazzo avesse la stoffa per andare avanti e spingere col sogno di diventare calciatore. Ha tirato i primi calci a un pallone nelle giovanili della Sessana (i suoi genitori sono di Sessa Aurunca), per poi scendere in campo anche con la maglia del suo Formia nei dilettanti, disputando 19 partite con 3 reti.
Il punto più alto della sua maturazione calcistica però, arriva nel 96/97 al Napoli che lo gira in prestito all’Acireale in C1. Ritornato alla base, l’anno seguente, il club azzurro decise di cederlo a titolo definitivo alla Pro Patria in C2 dove realizzò 12 reti in 31 gare, davvero niente male.
Varese come la prima grande occasione
E allora ecco nel 2000 la prova di una squadra ambiziosa come il Varese che in Serie C1, puntò forte su Fava. Qui, l’attaccante rimase per ben due stagioni. La prima, caratterizzata da 6 reti in 30 presenze, mentre nella seconda in 33 gare va in gol 16 volte.
Un bottino importante che gli valse nella stagione 2002/2003 il passaggio alla Triestina in Serie B. Dopo qualche partita iniziata in panchina diventa titolare dell'attacco realizzando ben 22 reti in 38 partite (vice capocannoniere della Serie B) contribuendo all’ottima stagione della squadra che si piazzò, quasi a sorpresa di tutti, al quinto posto in campionato.
Il sogno Serie A chiamato Udinese
Che l’Udinese fosse, già diversi anni fa, un passo avanti rispetto alle altre squadre, lo sapevamo già. Si, perchè fu proprio il club friulano a credere per primo in Fava portandolo subito in Serie A la stagione successiva. Dovette spostarsi pochi chilometri, da Trieste a Udine, per vedere realizzato il sogno di giocare nel massimo campionato italiano. E l’inizio fu subito dei migliori in quella stagione 2003/2004 in cui mise a segno 14 gol totali (12 in campionato, 1 in Coppa Italia e 1 in Coppa Uefa).
L’anno successivo restò all'Udinese realizzando 2 gol in 24 presenze con Luciano Spalletti in panchina e la conquista del quarto posto che valse la qualificazione in Champions League. Da Udine a Treviso poi, prima in Serie A nella stagione 2005/2006 in cui realizzò 3 gol in 22 presenze e poi, dopo la retrocessione in B, restò a Treviso mettendo a segno 10 gol in 37 apparizioni.
La Serie B tra Bologna e Salerno
La carriera di Fava giunge allora a un bivio e l’attaccante decise di lasciare Treviso per accettare le lusinghe del Bologna in Serie B. Una piazza importante che aveva grande voglia di ritornare in Serie A. Ma quella stagione 2007/2008 sembrava maledetta per Fava. Ben 30 presenze in campionato e nessun gol, fino alle gare decisive contro Messina e Mantova che valsero la Serie A ai rossoblù.
Ma l’anno successivo non seguì i felsinei in A e fu ceduto in prestito (il suo cartellino era ancora di proprietà del Treviso) alla Salernitana. Un’annata buona quella del 2008/2009 con 9 gol in 22 gare, meno quella successiva con una sola rete. A causa del fallimento del Treviso, nel 2009, da svincolato, fu acquistato sempre dalla Salernitana che realizzò 9 gol in 29 gare.
Dalla Paganese ai successi nei dilettanti
Nell’anno 2012/2013, portò poi la sua esperienza nel campionato di Lega Pro, Seconda Divisione girone B, alla Paganese. Niente di straordinario, in 26 presenze segnò soltanto un gol. Ma al suo primo anno con la squadra campana riuscì a conquistare, al termine dei playoff, una promozione in Prima Divisione. E allora ecco il lungo girovagare nelle categorie dilettantistiche campane. Nel 2013 firma prima un contratto con il Terracina, poi nel 2014 torna al suo primo amore, la Sessana, in Eccellenza, da capitano.
Ma dopo diversi problemi con la società, a gennaio passò al Portici, società con la quale nell’annata successiva vinse il campionato d’Eccellenza segnando 14 gol. Finita qui? Neanche per sogno. Altro giro altra corsa e allora ecco il Savoia lo scorso anno e l’ennesimo campionato d’Eccellenza vinto con 19 reti in 40 presenze. Quest’anno poi, il tris consecutivo di vittorie in Eccellenza con la maglia del Giugliano. A 42 anni ha realizzato 26 gol in 30 presenze. E non ha alcuna voglia di smettere.