Che fine ha fatto Abel Xavier? Fa l’allenatore e ha sempre i capelli ossigenati

Ogni parrucchiere vorrebbe che i clienti fossero come Abel Xavier, l'ex calciatore portoghese nato in Mozambico e divenuto famoso per le acconciature che ha esibito in carriera. Oggi ha 42 anni, è tecnico del Desportivo Aves (formazione della seconda divisione lusitana), s'è convertito alla religione musulmana e ha cambiato nome. Si chiama Faisal e ha messo la testa a posto… capelli ricci, tinti di bianco e corti. La barba ossigenata non c'è più, nemmeno quel pizzetto che lo rendeva simile a un personaggio dei fumetti oppure a una sorta di divinità mitologica. Adesso ha un look sicuramente più sobrio rispetto ad altri che in passato hanno fatto di lui un fenomeno mediatico, così ha sempre destato curiosità il curriculum professionale ‘da nomade' del rettangolo verde: ha giocato in 8 Paesi differenti – Portogallo, Italia, Spagna, Olanda, Inghilterra, Turchia, Germania, Stati Unitti – e indossato ben 12 maglie di club diverse: Estrela Amadora, Benfica, Bari, Real Oviedo, Psv Eindhoven, Everton, Liverpool, Galatasaray, Hannover, Roma, Middelsbrough e i Los Angeles Galaxy.
In tutte v'è rimasto al massimo per un paio di stagioni: in Puglia come nella Capitale ha fatto la figura del bidone (8 presenze coi ‘galletti', protagonista in negativo del 7-1 incassato a Cremona, appena 3 apparizioni in giallorosso). Quindici nel complesso le reti segnate, 2 delle quali in nazionale (20 presenze) prima di appendere le scarpette al chiodo nel 2009. Pochi anni dopo (2013) Xavier ha iniziato ad allenare, guidando Olhanense e Farense prima di approdare al Desportivo Aves.
Mani galeotto, rissa e maxi squalifica. Europeo 2000 in Olanda, il Portogallo sogna la finale: arriva a un passo dal sogno grazie alla rete di Nuno Gomes, subisce il pari di Henry e poi capitola nei supplementari per il mani sciagurato proprio di Abel Xavier. Rigore trasformato da Zidane e portoghesi che vanno su tutte le furie, abbastanza da meritare la sanzione durissima dell'Uefa: 6 mesi di squalifica a Bento, 8 a Nuno Gomes, 9 ad Abel Xavier, 200 milioni di lire alla Federazione portoghese.
Primo calciatore in Premier positivo all'antidoping. Un record triste inserisce Xavier tra i ‘cattivi' del campionato inglese: gioca nel Liverpool e nelle urine vengono rilevate tracce di steroidi dopo la partita di Coppa Uefa contro i greci dello Xanthi. Il portoghese di difese dicendo che aveva preso un integratore per riprendersi più in fretta e star bene subito dopo aver contratto un virus che lo aveva parzialmente debilitato. Quella versione non fu sufficiente e venne squalificato per un anno. In quel caso non gli bastò dare un taglio per risolvere tutto.