Che brutta fine ha fatto Del Piero: “In panchina? Chiedete al mister…”
Seduto in panchina, aspettando che il tecnico gli chieda di scaldarsi. Pochi spiccioli di gara oppure niente, sarà per la prossima volta… Alessandro Del Piero trattato come un calciatore qualunque, una riserva di quelle che l'allenatore porta per fare numero, che nelle gerarchie dello spogliatoio fa quasi da tappabuchi. Dalla A-League australiana fino alla neonata Indian Super League: da capitano a illustre comprimario, convitato di pietra, calciatore sul viale del tramonto con molta polvere e poche stelle. Per la terza volta consecutiva l'ex ‘dieci' della Juventus è stato estromesso dall'undici titolare dei Delhi Dynamos, situazione pesante che nemmeno ‘Pinturicchio' s'immaginava prima di salire sull'aereo che lo ha portato (ancora una volta) dall'altra parte del mondo a predicare calcio. E se nella Terra dei Canguri c'era qualcuno disposto ad ascoltarlo, questa volta fa pochissimi proseliti. Umiliante, soprattutto per quanto accaduto durante la sfida con l'Atletico de Kolkata (conclusa senza reti): Alex si alza dalla panchina, effettua un po' di riscaldamento, sembra giunto finalmente il suo momento, si prepara a entrare ma è costretto ad accomodarsi di nuovo sullo scranno perché la sostituzione (l'ultima possibile come da regolamento) non lo contempla… Un calciatore come lui merita rispetto e ben altra considerazione. Quanto alle ambizioni della squadra, dovrà vincere le prossime due partite in calendario per accedere alla fase finale della stagione.
Diplomazia. E' quella che ostenta Del Piero quando risponde alle domande dei giornalisti, come raccontano i media indiani. "Il pareggio è un risultato positivo – afferma -, ci sono ancora buone possibilità di conquistare la qualificazione alle semifinali". Solito refrain da post gara, provando a nascondere imbarazzo e disappunto: "Spero che la acceda ai playoff per stare più tempo con i tifosi. Perché non gioco? Chiedetelo all'allenatore, Harm Van Veldhoven".
