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Chapman: “Balotelli? Gli fermarono l’auto 27 volte. E aveva tante multe non pagate”

L’ex magazziniere del Manchester City ha raccontato ai tabloid cosa trovò nell’armadietto dell’attaccante dopo la sua cessione: una montagna di verbali degli agenti per l’auto parcheggiata in divieto di sosta. “Però Mario era generoso, pagava la benzina a chi ne avesse bisogno ed era sempre pronto ad aiutare chi era in difficoltà offrendo soldi”.
A cura di Maurizio De Santis
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Les Chapman è l'ex magazziniere del Manchester City. Il custode dei segreti e degli armadietti che lì, nel centro sportivo degli Sky Blues, raccontano un po' di storia della squadra e dei calciatori che di volta in volta li hanno usati. Di aneddoti da svelare ne ha tanti, quelli che riaffiorano prima azionano il rewind e lo portando indietro nel tempo di qualche anno, fino al 2013 quando Mario Balotelli a furia di chiedersi "perché sempre io" nemmeno si rese conto che gli inglesi erano stufi di lui e lo (ri)spedirono in Italia.

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Una montagna di multe. E se lo scontro fisico, quel diverbio acceso che spinse Mancini a prendere il calciatore per il bavero della tuta e ad allontanarlo dal campo d'allenamento, tra calciatore e tecnico è passato alla storia, altrettanto epiche – a giudicare dalle parole del magazziniere – sono state parole, opere, omissioni e azioni dell'ex attaccante oggi al Nizza, nella Ligue 1 francese. "Quando andò via nel suo armadietto trovai una montagna di carte – ha svelato al Daily Mail -, erano tutte le multe che aveva preso e non aveva pagato".

A proposito delle sanzioni amministrative. Gli sembrava difficile capire perché gli agenti mostrassero così tante attenzioni nei confronti della sua vettura. Chapman concede un altro dettaglio di quella ‘persecuzione' fino alla confisca del veicolo extra-lusso e dalla livrea ‘camouflage' molto originale che aveva scelto per la Bentley.

Balotelli si chiedeva perché la sua macchina fosse stata fermata dalla polizia 27 volte… semplice, perché aveva una vernice mimetica e perché la parcheggiava in divieto di sosta ogni giorno fuori dal ristorante San Carlo nel centro di Manchester.

Chapman, però, non conserva un brutto ricordo di Balotelli. Lo definisce unico e indecifrabile, capace di "pagare la benzina a chi ne avesse bisogno ed era sempre pronto ad aiutare chi era in difficoltà offrendo soldi" ma al tempo stesso protagonista di gesti impulsivi come "quando fu espulso contro l’Arsenal e ruppe un televisore dello spogliatoio lanciandovi una scarpa contro". E questo è.

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