Chapecoense, Ruschel salvo grazie a un bambino di 10 anni
La tragedia della Chapecoense, la squadra brasiliana scomparsa in un tragico incidente aereo mentre si recava a Medellin, in Colombia, per disputare la gara d'andata della Copa Sudamericana (equivalente della nostra Europa League), si arricchisce ogni giorno di nuovi particolari. Stavolta però è un dettaglio che fa quanto meno sorridere, nonostante l'ottica di una tragedia che ha stroncato la vita di quasi ottanta persone.
Il ragazzino di 10 anni ha guidato i soccorsi
Dietro la salvezza di Alan Ruscher, terzino della squadra brasiliana tra i superstiti dello schianto, c'è infatti un bambino di dieci anni. Ruscher, tra i pochi ad essere riuscito a parlare dopo la tragedia, si trova tuttavia in ospedale, dove sta lottando contro una lesione al midollo spinale ed una frattura dell'anca e della decima vertebra.
Feriti caricati a bordo di un camion
Il bimbo di dieci anni ha prima guidato i soccorritori sul luogo dell'incidente, e poi ha aiutato i volontari a trasportare i feriti in ospedale. Lo ha raccontato Sergio Marulanda, un uomo che vive nei pressi del luogo dell'incidente e subito giunto per prestare soccorso. "Mi trovavo a parcheggiare il camion", ha spiegato, "tutto ad un tratto ho visto sopraggiungere un ragazzino che ci ha mostrato il luogo nel quale i feriti venivano tirati fuori. Appena raggiunto il posto, un poliziotto mi ha detto: "Sei il primo ad arrivare, porta con te il bambino e carica i feriti nel furgone".
Sopravvissuto al volo della morte
Appena preso Ruschel, ha proseguito Marulanda, "quest'ultimo continuava a chiedere informazioni riguardanti la propria famiglia e i propri amici, oltre a lamentare un forte dolore all'anca, dovuto ad una frattura". Grazie dunque al tempestivo "intervento" del ragazzino, Ruschel è stato immediatamente soccorso ed anche se ora rischia una paralisi, è tra i pochi superstiti del "volo della morte" che ha falciato la Chapecoense.