Chapecoense, la famiglia del capitano Santana sul luogo della tragedia

I giorni successivi alla tragedia dell'aereo schiantatosi alle porte di Medellin che ha spazzato via 76 vite e un'intera squadra di calcio, la Chapecoense, sono ancora più tristi e duri. Si deve affrontare il problema del riconoscimento dei corpi, il trasporto delle salme, la preparazione dei funerali. Con la morte nel cuore, con la mente ancora offuscata dall'assurdo evento, con l'animo a pezzi. Familiari, amici, conoscenti, compagni di squadra, tutti si stanno mobilitando per raggiungere il luogo del disastro e dare inizio ai riti più dolorosi ma necessari. Tra coloro che oggi saranno in volo per identificare ciò che resta dei propri cari, anche la famiglia del capitano del Chapecoense, Cleber Santana, deceduto insieme ai suoi colleghi.
Le famiglie dei giocatori deceduti nel disastro aereo devono giungere forzatamente sul luogo del disastro e riconoscere le salme. Chi non se la sente deve demandare ad amici, parenti o conoscenti, ma è una pratica che deve essere svolta. Per poi decidere dove trasportare i corpi e dove officiare i funerali. Si pensa ad una funzione comune, con le salme tutte in rientro a Santa Catarina. Una scelta che è stata prospettata dall'ex presidente del Chapecoense, Ivan Tozzo il quale ha messo a disposizione una sua struttura per ospitare tutti. L'obiettivo è svolgere un funerale comune, con tutti gli atleti deceduti, un rito collettivo dopo il quale ogni famiglia potrà poi continuare privatamente.
Tra i familiari che arriveranno in giornata sulle colline di Medellin c'è anche la moglie del capitano Cleber Santana, Rosangela Maria Silva Loureiro, che ha già fatto sapere come la famiglia abbia intenzione di seppellirlo nel cimitero di Pace. Intanto, la madre di Cleber, Marinalva Santana, è stata ricoverata in ospedale, in stato di shock. Intanto il fratello di Rosangela, Elton Victor, si prenderà cura dei nipoti, Clebinho, 14, e Aroldinho di 11 anni, mentre la mamma sarà lontano.