Chapecoense, che sfortuna. Perde il titolo per “colpa” del Var
Un epilogo da thriller per il campionato Catarinense. L'atto finale della competizione dello stato brasiliano di Santa Catarina è stato deciso da un episodio dubbio, che ha richiesto l'aiuto del Var per essere risolto. Per la finale si affrontavano Chapeconese e Avaí e, dopo i tempi regolamentari terminati 1-1, le due squadre sono arrivate a contendersi il trofeo ai calci di rigore. L'ultimo penálti capita sul piede del giocatore biancoverde Bruno Pacheco. Il pallone impatta la parte inferiore della traversa per poi rimbalzare sul terreno di gioco nei pressi della linea di porta. Oltre, per gli uomini della Chape, mentre il portiere dell'Avaí corre ad esultare con i compagni.
La reazione degli arbitri e delle squadre in campo
Subito dopo il tiro, i calciatori dell'Avaí sono corsi ad esultare, convinti che il pallone non fosse entrato. Il portiere della Chapecoense ha protestato timidamente con l'assistente posizionato sulla linea di porta, mentre l'arbitro non ha fatto alcun gesto. Il fischietto si è limitato a informare i calciatori di entrambe le squadre che era in corso un "check" da parte del Var e, dopo poco più di un minuto di consultazioni, ha decretato la fine della partita, scatenando la festa di giocatori e tifosi dell'Avaí.
In Brasile senza Goal Line Technology, almeno c'è il Var
La decisione non ha convinto del tutto i giocatori della Chapecoense, e ha lasciato col fiato sospeso un intero stadio, in attesa di una decisione così importante. Tutto si sarebbe potuto evitare se il campionato brasiliano avesse implementato la Goal Line Technology, che avrebbe istantaneamente fugato ogni dubbio sulla posizione del pallone. L'arbitro ha dovuto aspettare il consulto del Var per decretare che la sfera non avesse varcato la linea, trasmettendo però un senso di insicurezza nei secondi immediatamente successivi al tiro.
La reazione del presidente della Chapecoense
La beffa non è andata giù a Plinio David de Nes Filho – presidente della Chapecoense – scettico sulla decisione arbitrale nonostante l'uso della videotecnologia. Al termine della partita l'uomo ha commentato l'episodio definendolo "una vergogna". "Non riconosciamo questo risultato – ha dichiarato – e sentiamo di avere il diritto di fare ricorso per l’errore indecoroso di questo arbitro, che deve essere fermato e tenuto lontano dal calcio brasiliano per sei mesi o un anno".