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Champions, tra Liverpool e Atletico finisce 2-3: Simeone batte Klopp e si regala i quarti

Nel ritorno dell’ottavo di finale di Champions League, l’Atletico Madrid pareggia 2-2 a Liverpool e passa il turno contro i campioni d’Europa in carica. A regalare i quarti di finale a Diego Simeone è stata la doppietta di Llorente e il sigillo di Morata arrivati nei tempi supplementari e dopo i gol di Wijnaldum e Firmino.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo una battaglia durata più di 200 minuti, l'Atletico Madrid spegne Anfield Road, elimina i campioni in carica e vola ai quarti di finale di Champions League: in programma (Coronavirus permettendo) nei primi giorni di aprile. Al termine di una gara condotta quasi sempre sulla difensiva, i ‘Colchoneros' sono comunque riusciti ad uscire dallo stadio inglese imbattuti e con una vittoria maturata nei tempi supplementari, quando la doppietta di Llorente e il gol di Morata hanno reso inutili i precedenti gol di Wijnaldum e Firmino.

Wijnaldum dà il via alla rimonta

La sfida di Anfield Road mette di fronte due squadre alla ricerca di riscatto dopo le ultime deludenti uscite. I Reds di Klopp, reduci dai due ko con Watford (in Premier) e con Chelsea in FA Cup, devono fare a meno di Alisson ma recuperano Henderson. L'Atletico Madrid, che arriva al match da due pareggi nella Liga, torna invece a schierare in attacco Diego Costa e Joao Felix. Come da copione, l'avvio è dei padroni di casa. Costretto a ribaltare il risultato negativo dell'andata, il Liverpool si getta così in avanti e comincia a mettere pressione alla difesa dei Colchoneros.

Simeone sente puzza di bruciato e inizia a farsi sentire. Il ‘Cholo' è il solito leone davanti alla panchina, guida i suoi alla resistenza, li incita ad attaccare e si mette anche le mani nei capelli al 18esimo, quando Felipe va vicino al vantaggio con un colpo di testa. Scampato il pericolo, Salah e compagni tornano però a riprendere possesso del match e dopo un rigore negato dal Var e una splendida parata di Oblak su Firmino, trovano il gol che spacca la partita a due minuti dall'intervallo: cross perfetto di Oxlade-Chamberlain e colpo di testa vincente di Wijnaldum.

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Oblak para tutto e porta i ‘Colchneros' ai supplementari

Spinto dall'urlo dei tifosi della Kop (regolarmente sugli spalti, nonostante l'emergenza Coronavirus), il Liverpool assedia l'area di rigore madrilena sin dal fischio d'inizio del secondo tempo. Quello della squadra di Klopp è un vero e proprio assedio che costringe l'Atletico ad alzare il muro e ogni tanto di scatenare in avanti il contropiede di Felix: il giocatore più pericoloso tra i ‘rojoblancos'. Oblak è accerchiato, para l'impossibile e dove non arriva manda un bacio alla dea bendata: decisiva nel far uscire il colpo di testa di Robertson al 67esimo.

La squadra di Klopp arriva con una certa facilità davanti alla porta dell'Atletico, ma spesso pecca in precisione e sbatte contro i difensori di Simeone: ormai parcheggiati con il loro pullman davanti ad Oblak. I minuti finali regalano emozioni anche nell'area dei Reds. Al 92esimo, sull'ultimo pallone giocabile, Saul batte Adrian e fa esplodere la panchina spagnola e tutti i tifosi arrivati da Madrid; una gioia subito spenta dalla bandierina del guardalinee, che segnala il fuorigioco e manda le squadre ai supplementari.

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Llorente e Morata castigano i Reds

L'extra time di Anfield è un concentrato di colpi di scena. Il Liverpool aggredisce e trova la rete del 2-0 con Firmino: un gol che illude però solo per pochi minuti i tifosi. Al 97esimo Adrian sbaglia un rinvio e regala il pallone a Joao Felix: assist del portoghese e conclusione vincente di Llorente che segna il 2-1 e porta avanti gli spagnoli nel computo delle due partite. I Reds tentano di reagire ma lasciano spazi invitanti all'avversario, In uno di questi Morata s'invola verso l'area inglese e serve Llorente per il clamoroso pareggio. Nell'ultimo quarto d'ora l'orgoglio e il cuore di Salah e compagni non bastano. Nel finale arriva anche la rete di Morata e ai quarti vola così l'Atletico: tosto e sempre duro a morire, proprio come il suo allenatore.

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