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Champions, Roma-Real Madrid: tattica e statistiche

Nel primo match valido per gli ottavi di finale di Champions League, per Spalletti sarà fondamentale il ruolo di De Rossi tra difesa e centrocampo e il pressing di Nainggolan per frenare i rifornimenti alla coppia gol Benzema-Cr7. A Pjanic il compito di costruire gioco, a Perotti e Florenzi quello di farsi trovare tra le linee avversarie.
A cura di Alessio Pediglieri
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Questa sera all'Olimpico non sarà facile, ma si può comunque tentare di compiere l'impresa per non lasciare nulla al caso. Contro il super Real Madrid di Zidane, la Roma di Spalletti sdi appresta ad un doppio appuntamento dove l'umiltà, il rigore tattico e un pizzico di fortuna saranno fondamentali per giocarsi l'ottavo di finale davanti al proprio pubblico. I Blancos di Spagna sono favoriti e il valore tecnico del Real è indubbiamente superiore a quello dei giallorossi. Che hanno però ritrovato se stessi con l'avvento del nuovo tecnico che, in quanto ad autostima, ha rivitalizzato gran parte dei propri giocatori. Le quattro vittorie consecutive in campionato hanno ridato fiducia, adesso però serve una partita in cui ognuno dia il 101% e segua alla lettera le direttive dalla panchina.

Le statistiche di Roma e Real Madrid (fonte whoscored)
Le statistiche di Roma e Real Madrid (fonte whoscored)

Isolare Benzema e Cr7

Contro Benzema e Cristiano Ronaldo (11 gol nel girone), Rudiger e Manolas avranno vita difficilissima: le due punte del Real sono giocatori di primissima qualità, capaci di andare a segno in qualsiasi momento e che si mettono a disposizione per la squadra quando il controllo palla è degli avversari. Soprattutto il francese spesso è un centrocampista aggiunto con una percentuale di passaggi altissima. Con loro due in avanti la marcatura a uomo potrebbe non bastare e alla difesa giallorossa verranno richiesti continui raddoppi. Compito delicato che Spalletti affiderà a De Rossi: che il capitano venga inserito davanti alla difesa

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Difesa alta e soluzioni dalla distanza

Se sul piano della mole del gioco Roma e Real Madrid si assomigliano molto con una predilezione delle corsie centrali alla ricerca del gol, dalle statistiche si evidenzia come gli spagnoli però non amino le soluzioni dalla distanza. La tecnica e la qualità dei singoli giocatori porta gli stessi a cercare di concludere molto più spesso di quanto non si creda, all'interno dell'area di rigore avversaria. Mentre la Roma (Florenzi docet con il Barcellona) ha nel suo Dna anche i tentativi da lontano. Un altro dato che conferma come Spalletti debba assolutamente chiudere i rifornimenti aBenzema e a Cr7 e ‘obbligare' i due centrali, Manolas e Rudiger a giocare molto alti in marcatura.

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Nainggolan e De Rossi su Modric e Kroos

Per fermare il Real bisognerà vincere la battaglia a centrocampo. E' lì che si sviluppa il nucleo della manovra offensiva degli spagnoli con verticalizzazioni e passaggi che innescano le due punte. Non ci sarà Bale e questo è positivo perché si perderà un cursore sulla fascia di altissimo livello in grado di diventare attaccante aggiunto e anche James non appare al meglio. Ma è tra Kroos e Modric che la Roma dovrà fare filtro. Il tedesco ha una percentuale di passaggi impressionante mentre il secondo predilige spesso il suggerimento in verticale. Spalletti dovrà chiedere a Nainggolan una gara votata al sacrificio assoluto, con un pressing costante alto  su chi dei due porterà palla, per limitare al massimo i rifornimenti in avanti. E al solito De Rossi verrà richiesto il puntuale raddoppio al belga che per palle recuperate e contrasti vinti è il migliore tra i giallorossi.

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Palla a Pjanic per costruire gioco

Frenati Modric e Kroos si dovrà pensare però anche a costruire gioco e qui per la Roma potrebbe avere alcune possibilità. Il Real ha un reparto difensivo non perfetto e anche se dovesse recuperare sulla fascia Marcelo, il brasiliano non sarà certamente al 100%. In cattedra dovrà però salire Pjanic. Sarà lui a coordinare la manovra in fase di possesso. Le soluzioni saranno duplici: o innescare uno dei laterali tra El Shaarawy e Salah, compagni dalla gamba facile e dall'uno contro uno spesso vincente e che possono mettere in difficoltà Nacho e Carvajal, o suggerire a Dzeko, unica punta di ruolo nello schieramento.

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Florenzi e Perotti, i jolly tattici

Il jolly dalla manica di Spalletti potrebbero essere due. Se Zidane ha nella propria faretra altra enorme qualità da proporre durante il match (Kovacic, Jesè, Isco) anche la Roma può giocarsi le proprie carte con un paio di giocatori duttili tatticamente e pronti a inserirsi tra le linee. Il primo è Alessandro Florenzi che sia come esterno basso o laterale di centrocampo è maturato moltissimo e probabilmente verrà sacrificato nelle fasi di non possesso, in raddoppio su Cr7. Il secondo è Diego Perotti in grado di giocare da esterno puro o da trequartista alle spalle di Dzeko. Spalletti potrebbe preferirgli El Shaarawy dall'inizio (che rientra maggiormente) ma potrebbe diventare la carta da giocare nel corso del match.

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