Champions, Pirlo: “Il ricordo di Istanbul mi carica per la finale di Berlino”
Prenderà la Juventus per mano come fa un padre con il proprio figlio e le mostrerà la strada. A Berlino, nell'Olympiastadion c'è già stato, Pirlo sa come si fa a vincere anche soffrendo. Lì, dove sabato affronterà il Barcellona nella finale di Champions, c'è già stato. Ha alzato la Coppa del Mondo nel 2006 e dipinto d'azzurro quel cielo che lo scandalo di Calciopoli aveva reso più cupo. Sa come gestire l'atmosfera dei grandi appuntamenti, nel bene e nel male le esperienze accumulate a livello internazionale ne hanno forgiato il carattere e migliorato il bagaglio tecnico. Una in particolare non dimenticherà mai: quella maledetta notte del 2005 a Istanbul, quando col Milan che sembrava aver fatto polpette del Liverpool subì una rimonta clamorosa fino a perdere la Champions.
"Mai più un'altra Istanbul"
"So cosa significa vincere la Champions – ha ammesso in un'intervista concessa al tabloid Daily Mail – ma purtroppo so anche cosa si prova a perderla… La sconfitta di Istanbul contro il Liverpool è stato uno dei momenti peggiori della mia vita. Non voglio più sentirmi come alla fine di quella partita". Per Pirlo fu dura, un trauma, un lutto che ha elaborato nel tempo, una ferita rimarginata che ha lasciato il segno. Poche settimane fa ricordò: "Dopo il ko con il Liverpool pensai addirittura di lasciare il calcio, ero scioccato per me e per i miei compagni. Per me la finale persa con la Spagna all'Europeo (4-0 per le Furie Rosse, ndr) non è mai stata triste quanto Istanbul".
Elogio di Pogba. Un tesoro a parametro zero, Pogba è il talento esploso in bianconero dopo che lo United lo lasciò partire con leggerezza. "Se continuerà a migliorare diventerà il più grande centrocampista d'Europa e, considerato che è ancora molto giovane, può essere il più forte nel suo ruolo per molti anni – ha aggiunto Pirlo -. Non capisco perché il Manchester lo abbia lasciato andare".