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Champions League, Psg-Barcellona: i catalani incontrano la loro bestia nera

Ogni volta che gli azulgrana incontrano i parigini soffrono le pene dell’inferno. Ma alla fine si qualificano, come accadde nel 2013. Ibra non ha mai battuto i catalani e quando il Psg ha rifilato l’unica sconfitta a Messi e compagni nel Girone del primo turno, lo svedese non c’era. Come mercoledì, assente per squalifica.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Paris Saint Germain dovrà superare l'esame di laurea chiamato Barcellona prima di potersi considerare grande tra le grandi. Una sfida che non ammetterà appelli e che vede i francesi partire senza alcun favore della vigilia. Un po' come accadde contro il Chelsea di Mourinho, poi domato agli ottavi di finale. Ma contro Messi, Suarez e Neymar il compito sarà ancor più difficile perchè i catalani si stanno confermando anche sotto Luis Enrique la squadra da battere in questa edizione. Una finale anticipata, per Ibrahimovic e compagni pronti a stupire l'Europa e sperare nella cavalcata in Champions, competizione storicamente avversa al campione svedese, autentico – e unico –  trascinatore della squadra di Blanc.

La strana sfida di Ibra

Se si parte proprio da Ibrahimovic, allora Psg-Barcellona è già scritta. Il campione svedese non ha mai alzato la Coppa dalle grandi orecchie in tutta la sua carriera. Ci ha provato in ogni modo e con ogni maglia, dall'Ajax alla Juventus, dall'Inter al Barcellona, dal Milan all'attuale avventura con il Paris. E oltre al tabù Champions si aggiunge la bestia nera Barcellona, per Ibracadabra il finale dovrebbe essere lo stesso: eliminazione e appuntamento alla prossima stagione. Perché se è vero che Ibra non ha mai conquistato il tetto più alto d'Europa è anche vero che in carriera ogni volta che ha affrontato gli azulgrana sono stati sempre dolori. Lo svedese e i catalani si sono affrontati 6 volte in carriera con uno scenario desolante per l'attaccante: zero vittorie, tre pareggi e tre sconfitte, in totale tra Milan e PSG. Zlatan ha saltato proprio la partita vinta nella fase a gironi per infortunio ed al ritorno ha segnato il vantaggio illusorio prima della rimonta blaugrana. Complessivamente Ibrahimovic ha segnato tre reti in carriera al Barcellona, ma soltanto una è servita ad evitare la sconfitta. Mercoledì sera non ci sarà per squalifica ma al Camp Nou ci sarà tempo ed occasione per capire se la storia sarà sempre la stessa.

20 anni di scontri diretti

Tra Paris Saint Germain e Barcellona il contenzioso europeo è un affare che si protrae da 20 anni. Tutto iniziò nel lontano 1995, sempre nei quarti di finale della neonata Champions League. Il PSG era quello di Weah, Rai e Guerin e ci fu il miracolo: eliminò il più quotato Barcellona degli Stoichkov, Hagi e Koeman raggiungendo la semifinale. Dove però dovette inchinarsi di fronte alla favola del Milan di Fabio Capello e dei suoi Invincibili che verranno comunque sconfitti a Vienna dall'Ajax. Il Barcellona ha dovuto aspettare 18 anni per prendersi la sua rivincita, passando però soltanto per differenza reti dopo il 2-2 del Parco dei Principi e l'1-1 del Camp Nou, nel 2013.

Psg, bestia nera dei marziani di Luis Enrique

Un Psg che è un po' la bestia nera di Messi e compagni che in questa edizione di Champions hanno sempre vinto e convinto. L'unica sconfitta – arrivata nel primo turno nella fase a gironi – però è stata proprio contro il Paris Saint Germain. Per il resto i blaugrana hanno sempre vinto in Europa sin qui, ma al Parco dei Principi si sono dovuti arrendere sotto i colpi di David Luiz, Matuidi e Verratti. Il Barcellona si è poi preso la rivincita al ritorno, conquistando anche il primo posto nel girone, ma al di là della carta, il risultato è tutt'altro che scontato in campo.

Blanc senza Ibra e Verratti

I dolori di Blanc si chiamano Ibrahimovic e Verratti. Entrambi fermi per un turno di squalifica, se per il primo le alternative non mancano, per il secondo l'assenza potrebbe essere più pesante del prevedibile. In avanti, infatti, il Psg può contare su altre fondamentali bocche da fuoco e soluzioni alternative che potrebbero rimpiazzare lo svedese senza grandi conseguenze. Cavani, Lavezzi, Lucas, Pastore sono tutti elementi che Blanc può riamalgamare in un attacco che può comunque far male. Ciò che non ha, il tecnico francese, è un naturale sostituto di Verratti diventato il vero punto di riferimento in mediana della squadra. Una crescita esponenziale dell'ex Pescara che è stato già determinante nel trionfo contro il Chelsea.

Luis e il ‘tridentazo'

Per Luis Enrique, non ci sono problemi. E' vero, l'ultimo pari in Liga ha fatto riavvicinare il Real in classifica dando pepe al finale di stagione, ma i blaugrana appaiono davvero i soli padroni del proprio destino. In Spagna come in Europa dove hanno dato già e ripetutamente dimostrazione della propria forza. Con il ‘tridentazo' che è alla ricerca della consacrazione internazionale. Leo Messi potrebbe proprio con i parigini strappare il gol numero 400 nella sua avventura catalana, mentre per Suarez e Neymar c'è l'opportunità di conquistarsi l'Europa e scacciare definitivamente via le critiche.

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