Champions League, la Juve sfida il tabù della finale: vinte solo due, Heysel e ai rigori

Quando l'Italia trionfa in Champions League, spesso lo fa lasciando il segno grazie ai suoi goleador. Moltissime finali vinte nella Coppa dalle Grandi Orecchie, infatti, portano la firma di doppiette di giocatori che militavano nelle squadre italiane: da Altafini a Mazzola, fino ai più recenti Inzaghi e Milito. Così, a Cardiff si attende che anche la Juventus riesca a mantenere fede alla tradizione: Higuain e Dybala lo sanno, se sarà Coppa probabilmente passerà dai loro piedi, possibilmente con una doppietta nella porta del Real Madrid.
Nel segno dei Re dei bomber
Dybala-Higuain – Per fermare il Real, sfatare il tabù delle finali perse e riportare una squadra italiana sul tetto più alto d'Europa servono il migliore Higuain e il migliore Dybala. Sia la Joya che il Pipita dovranno dare il meglio di loro stessi in 90 minuti di gloria. Per schiacciare il Real Madrid di Cr7 campione in carica, conquistando il Triplete e soprattutto per rinverdire l'albo d'oro con una squadra italiana.
Le doppiette – Di goleador da finale la storia italiane è piena. C'è la doppietta di Altafini a Wembley 1963, poi quella dell'interista Mazzola a Vienna 1964, quindi la tripletta di Pierino Prati a Madrid 1969, poi ancora doppiette di Gullit e Van Basten a Barcellona 1989 e di Massaro ad Atene 1994.
L'Italia alla conquista della Champions
La Grande Inter e il Milan a Wembley – La Coppa Campioni/Champions League è sempre stata terra di conquista per l'Italia con 26 finali disputate in 60 edizioni, con alti e bassi, periodi d'oro e di nebbia che però hanno sempre permesso ai nostri club di essere protagonisti nel tempo. Si inizia con lo straordinario successo di Wembley del Milan sul Benfica di Eusebio e la doppietta della Grande Inter di Herrera, Suarez e Mazzola su Real e Benfica Poi, nel '69, il celebrato 4-1 del Milan di Rocco e Rivera sull'astro nascente Cruyff e il calcio totale dell'Ajax.
Il vuoto e la vittoria dolora dell'Heysel – Poi 20 di esilio, fino agli anni 80 quando la vittoria amarissima dell'Heysel riporta l'Italia sul gradino più alto d'Europa. Il purgatorio continua tra le delusioni in finale di Inter e Juve (che conosce la beffa di Magath con l'Amburgo) e della Roma col suicidio dei rigori all'Olimpico col Liverpool.
Il Milan di Sacchi e Capello – Poi la ripresa, grazie al Milan di Sacchi nell'89 e che poi regola ancora il Benfica di Eriksson con Rijkaard. Capello eredita la panchina e sono tre finali di fila, due perse con Marsiglia e Ajax e un trionfo, per 4-0 sul Barcellona di Cruyff. In mezzo c'e' il ko ai supplementari col Barca della Samp di Boskov, Mancini e Vialli. La palla passa alla Juventus di Lippi con tre finali consecutive dal 1996: è l'eta' dell'oro per l'Italia con nove finali in dieci anni.
Fino al Triplete – Gli anni 2000 sono molto piu' avari di soddisfazioni: nel 2003 c'è il fiore all'occhiello della prima e unica finale tutta italiana col Milan di Ancelotti che si impone ai rigori sulla Juve. Poi la beffa di Istanbul 2005 con il Liverpool di Benitez che vince ai rigori. La rivincita di Ancelotti arriva però ad Atene 2007 con la doppietta di Inzaghi. L'ultimo trionfo e' targato Mourinho: l'Inter argentina del triplete 2010 schiaccia il Bayern con doppietta di Milito. Fino alla sconfitta della prima Juve di Allegri due anni fa nella finale di Berlino col super Barca di Messi-Suarez-Neymar.