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Champions League, incorreggibile Mourinho: “Sono la storia di questo torneo!”

Il tecnico portoghese, alla vigilia della sfida contro lo Schalke 04, rivendica un posto nella storia del torneo continentale più importante: “L’ho già vinto due volte e voglio riprovarci”.
A cura di Alberto Pucci
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Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Il vecchio slogan pubblicitario, di un noto "brand" automobilistico, calza a pennello per Josè Mourinho. Lo Special One, come consuetudine, ha "aggredito" la prima conferenza stampa europea con il suo solito modo di fare: "Sono orgoglioso di aver già vinto due volte la Champions League – ha dichiarato alla vigilia della sfida contro lo Schalke 04 – Se riuscissi a vincerla nuovamente, sarebbe la terza volta con tre squadre diverse, una cosa mai accaduta prima. Quanti grandi allenatori non ne hanno vinta mai nemmeno una?". Reduce dalle battute sul collega Pep Guardiola e dopo i successi ottenuti alla guida di Porto e Inter, Mourinho non si pone limiti e punta al suo personale "triplete"…alla vittoria della sua terza coppa dalle grandi orecchie, con i "Blues" di Londra: "Con le mie squadre, ho vinto la Champions sempre al secondo anno. Voglio riuscirci di nuovo con il Chelsea".

Il cammino di Mou – I precedenti sorridono al tecnico di Setubal. Alla guida del Porto e sulla panchina dell'Inter, Mourihno riuscì a trionfare in Europa dopo due stagioni. Un dettaglio che fa sorridere i tifosi del Chelsea che, dopo averlo applaudito dal 2004 al 2007, sperano in un successo continentale in questa seconda stagione a Londra, dopo il suo ritorno. In passato, però, l'allenatore portoghese non sempre è riuscito a vincere al secondo anno di gestione. Con lo stesso Chelsea, infatti, venne eliminato in semifinale nel 2007, così come nella terza stagione di panchina al Real Madrid, quando il Bayern Monaco lo buttò fuori dalla Champions League grazie alla lotteria dei rigori. L'idea di restare fuori dall'Europa che conta, quindi, non passa nemmeno per la testa al vulcanico allenatore portoghese: "L'unica cosa che adesso conta è la fase a gironi. Dobbiamo fare di tutto per superarla – ha spiegato – Ciò che per me è importante è evitare di giocare l'Europa League. Il mio Chelsea non può stare in quel torneo, ne andrebbe della propria reputazione e del proprio prestigio".

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