Champions League da record, con la nuova formula per i club ci sono 2 miliardi
La nuova Champions League "4X4" è davvero una bomba: con l'incremento dei club dai grandi campionati, ovvero 16 su 32 sono spagnole, inglesi, italiane e tedesche, il valore del torneo sale quasi del 50 per cento e si passa da 2,3 miliardi a 3,25 miliardi di euro di fatturato. Grazie a questa crescita sono aumentati premi per i club per un totale di quasi 2 miliardi, 1.95 per la precisione, da distribuire alle 32 finaliste. Questo fatturato vale per il triennio che comincia adesso, ovvero il 2018-2021, ma sarà sicuramente superato dal prossimo, il 2021-2024, al quale stanno già lavorando a Nyon.
La formula e le voci sui premi
Se la struttura del torneo è rimasta invariata con i gruppi e poi la fase ad eliminazione diretta, ecco che sono cambiati il sistema d’accesso e "voci" dei premi: ci sono 26 squadre già qualificate: i preliminari e i playoff estivi promuovono appena 6 club, che comprendono 2 non-campioni e 4 campioni nazionali. Sul versante soldi c’è stato un cambio importante dopo trattativa con i club che hanno chiesto nuovi indicatori, che sono diventati quattro e ognuno con un suo valore percentuale sul montepremi totale di 1,95 miliardi:
1) partecipazione (25%, 488 milioni);
2) risultati nel torneo (30%, 585 milioni);
3) ranking storico (30%, 585 milioni);
4) market pool (15%, 292 milioni).
Questo vuol dire che, in maniera molto pratica e materialista, che partecipare ai gruppi vale 15,25 milioni di euro. Un pareggio nei gruppi fa incassare 900mila euro mentre una vittoria 2,7 milioni. Se una squadra dovesse vincere tutte le 13 partite, fino alla finale, arriverebbe a mettersi in tasca una cifra intorno agli 82,2 milioni tra risultati e fisso partecipazione.
Market pool e Ranking Uefa
Infine, ci sono le altre due voci: ranking e market pool. Per quanto riguarda il market pool potremmo dire che rispetto al passato recente è quello che ha perso di più perché è stato quasi dimezzato: fino all’ultima Champions valeva 580 milioni, adesso non arriva a 300. Tutto cambia rispetto al valore dei diritti tv dei campionati nazionali: il market pool delle italiane si aggira sui 50 milioni (25 per il piazzamento nell’ultima Serie A, 25 per i risultati nella prossima Champions).
L’ultima voce, che è la novità più grande, fa riferimento al ranking storico: dopo diverse discussioni si è scelto di considerare gli ultimi 10 anni di coppe e di ordinare le 32 finaliste sono messe in ordine in base al ranking Uefa decennale: la prima, che è il Real Madrid, prende 35,4 milioni; la Juventus, sesta, ha già nelle casse 29,7 milioni mentre è più difficile quantificare Inter, che si aggira intorno al 16° posto, Napoli (19°) e Roma (verso il 24°) perché dipende da chi si qualifica dai play-off. In poche parole, partendo dalla prima, si toglie 1,1 milione per ogni posizione.
Europa League, cosa cambia
Rispetto alla Champions le cifre sono più modeste ma l'Italia potrà fare molta strada con Lazio, Milan e, probabilmente, Atalanta. Fare calcolare la posizione del ranking delle squadre italiane bisogna fare diverse operazioni: se per i rossoneri è abbastanza definita con i primi 4/5 posti, per le altre è molto più complicata. Sollevare il trofeo dovrebbe valere più di 30 milioni, mentre uscire a zero punti ne dovrebbe garantire una decina.