Champions League, Chelsea: Mourinho si prende la colpa della sconfitta con il Basilea

"Quando perdiamo non parlo dei giocatori o dei singoli ma delle mie responsabilità. Io sono il responsabile". Diretto ed efficace, come sempre. Il "day after" di Josè Mourinho è di quelli da analgesico: troppo forti i due sberloni presi ieri sera allo "Stamford Bridge" per far passare il mal di testa senza l'aiuto dei medicinali. La sconfitta con il Basilea e la prova incolore di Etò,o ha lasciato strascichi pesanti: sulla classifica ("Abbiamo perso tre punti che dovremo riprendere a Basilea, contro lo Schalke o a Bucarest. Normalmente bisogna vincere le partite in casa e prendere qualche punto fuori. Ora ci servono 6 punti in casa contro lo Schalke e lo Steaua, ma dobbiamo conquistare punti anche in trasferta") e sul morale delle truppa "mourinhana". L'ex allenatore di Inter e Real Madrid, come al solito, ci ha messo la faccia difendendo i suoi e addossandosi ogni tipo di responsabilità. Il Chelsea, dopo questo ko, non potrà più sbagliare…come ammette lo stesso "Mou": "Probabilmente dovremo vincere a Basilea per compensare questa sconfitta. Ma non abbiamo ancora fallito l'obiettivo di chiudere il girone nei primi due posti e qualificarci alla prossima fase di Champions League. Lotteremo per questo obiettivo e sono fiducioso che potremo raggiungerlo". Una fiducia che stride con la bufera mediatica scatenata dai tabloid londinesi che, come da copione, hanno attaccato il portoghese con titoli più che eloquenti: "Il Basilea demolisce il progetto del Chelsea", "Mou umiliato come il Chelsea", "Sconfitta imbarazzante". Roman Abramovich, secondo i ben informati, avrebbe fatto irruzione, a fine gara, nello spogliatoio molto scuro in volto. Il "Daily Mail", sulle pagine di oggi, riporta di una possibile sfuriata contro i giocatori e contro Mourinho che, da ora in avanti, dovrà fare attenzione anche alla pazienza del magnate russo che, a quanto pare, starebbe già finendo.