Champions League, appello del Legia Varsavia al Celtic: “Rigiochiamo la partita”

Il Legia Varsavia prova l'ultima carta per accedere all'ultimo turno preliminare di Champions League: il sodalizio polacco chiede al Celtic Glasgow di giocare una sorta di "spareggio" in gara secca, che decreti chi tra le due formazioni debba sfidare gli sloveni del Maribor come ultimo ostacolo prima della fase a gironi. Non è detto, però, che gli scozzessi accettino: al momento, infatti, sono loro la formazione ammessa all'ultimo turno preliminare di Champions League, e difficilmente accetteranno di farsi da parte, soprattutto visto che la leggerezza che ha causato l'eliminazione del Legia Varsavia è avvenuta unicamente per colpe polacche, non imputabili dunque alla squadra scozzese. "Incontriamoci a Varsavia o a Glasgow e risolviamo la questione onorevolmente", ha chiesto Dariusz Mioduski, co-proprietario del Legia Varsavia. Ma la sua richiesta potrebbe non essere ascoltata.

Cos'è successo. Il Legia Varsavia ha giocato il terzo turno preliminare contro il Celtic Glasgow, vincendo per 4-1 in Polonia ed imponendosi per 2-0 in Scozia, conquistando così la qualificazione al turno playoff, che precede la fase a gironi. Ma al minuto 86 della gara di ritorno, a punteggio e qualificazione ormai in mano polacca, il Legia Varsavia ha fatto giocare Bartosz Bereszynski, che aveva saltato la gara d'andata per squalifica. Ma quello che il club polacco ignorava era che il giocatore doveva scontare una squalifica più lunga, e che dunque non poteva giocare neppure nella gara di ritorno. Il Celtic, scoperto il tutto, ha immediatamente fatto ricordo, vincendolo: e così si è passati da uno 0-2, con i polacchi qualificati, ad un 3-0 a tavolino per gli scozzesi che, in virtù del 4-1 incassato a Varsavia, riuscivano a qualificarsi per la regola dei gol fuori casa. Ufficialmente, la UEFA ha già decretato il passaggio del turno del Celtic, retrocedendo in Europa League il Legia Varsavia, sorteggiato nel turno playoff contro i kazaki dell'Aqtöbe. Ma l'ultima parola, pare, spetterà ancora alla UEFA.