Champions, la prima volta dell’Astana. Miracolo kazako coi soldi del gas
Un pizzicotto sulla guancia. Quando l'arbitro ha fischiato la fine della gara di ritorno dei playoff contro l'Apoel Nicosia per l'Astana Fwtbol Klwbı è ufficialmente iniziato il sogno chiamato Champions League. Nelle urne di Montecarlo, per il sorteggio della fase a gironi, c'è anche il club del Kazakistan. Accade per la prima volta nella sua brevissima storia calcistica: fondata nel 2009, la squadra della capitale è inserita nella quarta fascia e ‘rischia' di ritrovarsi in un gruppo contro le più forti avversarie del panorama continentale ma l'aspetto agonistico conta davvero poco rispetto alla grande soddisfazione di poter ospitare (e potersi misurare) grandi campioni in un angolo di mondo della geografia del calcio internazionale. C'è una curiosità legata al fuso orario: per ragioni climatiche, i primi due match si giocheranno alle ore 22.00 locali, ossia le 18.00 in Italia secondo il fuso orario. La terza partita invece si disputerà alle ore 21.00 locali, le 16.00 in Italia.
Gas e investimenti, il segreto di un'ascesa rapida
Il segreto di un'ascesa così rapida? Inizia nel 2002, quando 13 anni fa l'Uefa accolse l'iscrizione dell'ex repubblica sovietica del Kazakhstan. Fu quello il primo passo, il primo mattone di un progetto foraggiato dalle enormi potenzialità economiche legate allo sfruttamento del gas: sulle maglie gialle e azzurre (come i colori della bandiera nazionale) campeggia lo sponsor ‘Samruk-Kazyna', il fondo nazionale sovrano che governa le sorti della compagnia statale ‘Kazmunaigaz', seconda in termini di fatturato ai russi della Gazprom. Un fiume di denaro che ha permesso alla società nata dalla fusione tra Megasport e l'Alma-Ata di beneficiare di capitali e investimenti cospicui da destinare alla costruzione di impianti sportivi (l'Astana Arena) e della squadra che ha eliminato gli sloveni del Maribor, i finlandesi dell'HJK di Helsinki e i ciprioti dell'Apoel staccando il pass per i gruppi di Champions. Dominio in patria (con la vittoria della Prem'er Ligasy, l'equivalente della nostra Serie A) e adesso la Champions League che rappresenta la ciliegina sulla torta messa Nemanja Maksimović.
Maksimovic stella della squadra di Stoilov
E' il serbo, 20 anni, centrocampista che con l'Under 20 nazionale ha conquistato l'oro al mondiale di categoria. Un predestinato: sua la rete che a giugno scorso, nella finalissima contro il Brasile, realizzò la rete del 2-1 che regalò la vittoria alla Serbia nel finale, quando i tempi supplementari sembravano cosa fatta. Sua la rete che ha castigato l'Apoel e spalancato le porte del paradiso Champions al club kazako. Maksimovic decisivo ma nella rosa a disposizione del tecnico bulgaro, Stanimir Stoilov, spiccano anche il portiere serbo Nenad Eric, i difensori bosniaci Branko Ilic e Marin Anicic. A centrocampo le chiavi della regia sono affidate al colombiano col vizio del gol Roger Cañas, mentre a reggere le sorti dell'attacco sono due colossi di quasi due metri (190 cm): il congolese Junior Kabanaga, punta centrale e medaglia di bronzo nell'ultima Coppa d'Africa, e Baurzhan Renatovich Dzholchiev, attaccante esterno in gol nella sfida di andata contro la squadra di Nicosia.