Champions, la caduta dell’impero blanco: l’Ajax umilia il Real Madrid e vola ai quarti
Tutte le belle storie hanno una fine. Anche quella del Real Madrid. Rimasta con un solo obiettivo importante in stagione, la squadra di Solari è infatti caduta fragorosamente sotto i colpi di un Ajax stratosferico che aveva già mandato segnali inquietanti ai tifosi delle merengue nella partita d'andata. Di fronte ad un Bernabeu ammutolito e sbigottito davanti alla pochezza dei suoi campioni, i lancieri hanno banchettato sul prato del mitico stadio di Madrid e scritto una delle pagine più belle della recente storia del club di Amsterdam. Per il Real Madrid finisce dunque un'era. Solari esce nel modo peggiore dalla Champions League: quel trofeo che negli ultimi tre anni la squadra di Zinedine Zidane e Cristiano Ronaldo aveva sempre alzato al cielo.
Real troppo brutto per essere vero
Nonostante la recente doppia umiliazione con il Barcellona, Santiago Solari tira dritto per la sua strada senza guardare in faccia nessuno. Per l'impegno europeo, unico salvagente di una stagione molto deludente, il tecnico lascia in panchina Marcelo, Bale e Asensio e manda Isco a svernare in tribuna. Al tecnico dei blancos manca per squalifica Sergio Ramos, un'assenza pesante che si fa subito sentire in occasione del vantaggio dell'Ajax: Tadic scappa sulla destra e mette nel mezzo per Ziyech che, libero da marcature, batte Courtois per il gol lampo dei lancieri. Come all'andata, per buona parte del primo tempo c'è dunque una sola squadra in campo: l'Ajax.
I ragazzini terribili di Ten Hag vanno che è un piacere e scherzano gli avversari. A farne le spese è Varane, che dopo la traversa iniziale e una girata bloccata da Onana, viene umiliato da Tadic con una "ruleta" prima del raddoppio di Neres. Il tutto dopo soli 18 minuti di gioco. Il Bernabeu comincia a vedere i fantasmi, anche perché Neres spreca mandando sul fondo il 3-0. Sofferente in difesa, nullo a centrocampo e poco pericoloso in attacco, l'undici di Solari è anche sfortunato. I blancos chiudono il primo tempo con gli infortuni di Lucas Vazquez e Vinicius (dentro Bale e Asensio) e con il secondo palo della serata: colpito dal gallese poco prima del rientro negli spogliatoi.
Schoene risponde ad Asensio
Le occasioni di Asensio e van de Beek aprono un secondo tempo che viaggia sulle stesse frequenze del primo: Real Madrid a caccia di un lampo, Ajax sempre pronto a disegnare calcio. Nell'apatia generale delle merengue, Karim Benzema pare quello più deciso a vender cara la pelle. Il francese sfiora il gol al 59esimo, poco prima del 3-0 di Tadic: uno splendido tiro all'incrocio che strappa applausi e trova anche il parere favorevole del Var, entrato in azione per verificare la regolarità dell'azione dei lancieri.
Le sorprese al Bernabeu non sono però ancora finite. A venti minuti dalla fine Asensio segna con un sinistro vincente, ma non fa in tempo a festeggiare che arriva subito il 4-1 di Schoene che sorprende Courtois con una punizione malefica. La fotografia della serata del Real Madrid, uscito dal campo dopo il torello olandese e sommerso dai fischi dei suoi tifosi, è l'espulsione finale di Nacho: l'ultima brutta figura di una serata da dimenticare e a suo modo storica. Per l'Ajax…ma anche per lo stesso Real Madrid.