Cesena, il club offre soldi al Parma per Defrel. Foschi: “Sono per gli ex dipendenti”
La discesa all'inferno del povero Parma Calcio ha lasciato senza parole tutti gli addetti ai lavori, colpendo in prima persona giocatori, staff tecnico, dirigenti, dipendenti e relative famiglie. Un crollo verticale che neanche l'asta giudiziaria ha saputo fermare. E mentre il futuro del club gialloblu è sempre più un punto interrogativo, c'è chi continua a star vicino a chi ha sofferto in questi ultimi mesi, con gesti significativi e davvero nobili. E' il caso del Cesena che, diventato proprietario al 100% del cartellino di Gregoire Defrel dopo il fallimento della società ducale, ha voluto presentare comunque una busta per l'attaccante francese come se la comproprietà con il Parma fosse ancora effettiva. A spiegare il motivo di tale offerta, ci ha pensato il direttore sportivo del club romagnolo: "Abbiamo voluto fare un regalo ai dipendenti del Parma – ha rivelato Rino Foschi, ai microfoni di Sky – Se la busta verrà accettata, questi soldi andranno ai dipendenti gialloblu rimasti disoccupati. Ci sembrava giusto e quando apriranno la busta verrete a conoscenza anche della cifra".
Intanto anche Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione italiana calciatori, è tornato a parlare del caso Parma a margine dell'evento milanese dedicato a Gianni Rivera: "Il fallimento e la mancata iscrizione al campionato di Serie B erano purtroppo probabili – ha spiegato ai microfoni di Fanpage, l'ex giocatore di Roma e Verona – Incredibile che non si sia riusciti a prevedere una fine del genere. Speriamo che non succeda più a squadre di questo livello". Oltre al grido di dolore di Tommasi, è arrivato anche quello di Demetrio Albertini: "Il Parma è stato danneggiato da alcune normative, che vanno cambiate – ha spiegato l'ex vicepresidente della Federcalcio, di fronte alle telecamere di Sky – Il calcioscommesse? E' una cosa inconcepibile e va eliminato. Non è possibile rovinare in questo modo un valore sociale come quello che il calcio rappresenta per gli italiani".