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Cerci: Porsche danneggiata e furto di centomila euro subiti in viaggio di nozze

Alessio Cerci e Federica Riccardi, sposi il 4 giugno scorso, si trovavano a Roma (Trinità dei Monti) quando sono rimasti vittima di delinquenti che hanno scassinato l’auto sottraendo valori ed altri effetti personali.
A cura di Maurizio De Santis
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Un danno da centomila euro e un brutto ricordo che resterà come una macchia sul viaggio di nozze. E' successo ad Alessio Cerci e alla dolce metà, Federica Riccardi, che a Trinità dei Monti hanno trovato la Porsche danneggiata (finestrino rotto) dai delinquenti: nessun atto di vandalismo, nulla c'entrano rivalità o antipatia sportiva. L'ex calciatore del Torino, sposo novello, è stato derubato della valigia che era chiusa nel portabagagli e di altri effetti personali di valore (tra cui i gioielli della consorte). L'auto era stata parcheggiata nella zona del Centro di Roma e, con ogni probabilità, una volta riconosciutolo, i malviventi ne hanno osservato i movimenti – attendendo che la coppia di allontanasse – e poi hanno agito indisturbati.

Alessio e Federica, serenata e poi ‘sì fatidico' il 4 giugno

"Anche io ho una favola tutta mia. E' stata scritta il 4 giugno 2015 a Roma ed io oggi mi sento la Principessa più fortunata del mondo. Grazie a tutte le persone presenti che hanno reso questo sogno ancora più Unico. vi vogliamo infinitamente bene Fede&Ale", è il messaggio che Federica Riccardi ha postato sul proprio account di Twitter subito dopo il ‘fatidico sì' pronunciato sull'altare, cerimonia arrivata a coronamento di cinque anni e mezzo di fidanzamento. Il giorno prima aveva condiviso su Instagram un video che immortalava il promesso sposo intento a fare la serenata alla sua amata cantando la canzone di Jovanotti ‘A te'. "La serenata più dolce dall’uomo migliore al mondo. Grazie", commentò così la donna quel pegno d'amore.

Stagione poco felice per Cerci

Alessio Cerci aveva lasciato il Torino per accasarsi all'Atletico Madrid ma quella che sembrava l'occasione della carriera s'è trasformata in una sorta di incubo a occhi aperti. Sei presenze, spiccioli di match, poca fiducia da parte di Simeone e prestito al Milan di Inzaghi, nell'anno orribile del tecnico sulla panchina rossonera. In totale ha racimolato una quindicina di presenze e segnato un solo gol. Poco, davvero poco, per chi come lui "se ne andava nel grande calcio" salutando un Paese ingrato… come disse sua moglie.

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