Cerci, battibecco con Abate. Esce al 45′ tra i fischi
Un tempo con molte ombre e poche luci. Un tempo, scandito dai fischi dei tifosi (alla fine della prima frazione così come al 90simo) e dal battibecco con Ignazio Abate (poi smentito dalla società). Nella domenica che avrebbe dovuto aiutarlo a conquistare il pubblico di San Siro, Alessio Cerci abbandona il rettangolo verde all'intervallo, quando la squadra è sotto di una rete e il colpo del Tanque Denis equivale a una sentenza. Zavorra sulle ambizioni di rimonta in classifica: a quota 26 (come l'Inter), alla luce di quanto espresso, parlare di aggancio alla zona Champions è azzardato. Un punto in tre partite cancella le prestazioni (e i risultati) contro la Roma e il Napoli. Nel marasma generale si perde anche l'ex granata che, da quando indossa la maglia rossonera, ha fatto capolino in Coppa Italia ma al primo, vero impegno in stagione va a sbattere contro un avversario generoso, ordinato che al Meazza ci mette l'anima. Niente ‘ali' spiegate, si vola basso fino a pestarsi a piedi… proprio come accaduto a Cerci che a Milano era arrivato per riscattarsi dopo essere stato ignorato da Simeone. E, invece, finisce a far la doccia in anticipo… "Aveva giocato ottanta minuti martedì contro il Sassuolo (in Coppa Italia, ndr) – afferma Inzaghi – e ho pensato di sostituirlo". Fin qui la spiegazione ufficiale.
Questione di posizione. La cannonata di Denis e lo screzio tra Cerci e Abate. L'una fa più male dell'altro, come spargere sale sulle ferite. Ma cosa è accaduto tra l'ex granata e il difensore? Incomprensioni tattiche, dovute alla posizione occupata proprio dal neo-rossonero che va a collidere con le ‘abitudini' di Abate fino a pestargli i piedi… Honda tendeva a convergere verso il centro, Cerci preferisce stare più largo. Questione di posizione e di una situazione incandescente.