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Ceccarini, l’arbitro del rigore negato a Ronaldo, sarà team manager del Livorno

Il direttore di gara finì nell’occhio del ciclone per il fallo di Iuliano su Ronaldo in Juventus-Inter (1997/1998). Adesso Ceccarini torna nel calcio come dirigente del Livorno.
A cura di Maurizio De Santis
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Che fine ha fatto l'arbitro Piero Ceccarini? I tifosi della Juventus e (soprattutto) quelli dell'Inter hanno quel nome scolpito nella memoria. Parlarne è come togliere polvere dai brutti ricordi: allergici alla polvere e a quella direzione di gara che fece gridare allo scandalo per le decisioni prese dal fischietto nel match che a Torino fece pendere l'ago della bilancia (del campionato) dalla parte dei bianconeri. La sfida scudetto per il derby d'Italia, una classica del calcio tricolore, un ‘must' per gli appassionati di calcio, quasi un cliché nella geografia del pallone sull'asse Milano-Torino. Stagione 1997/1998 i tre punti andarono alla ‘vecchia signora' ma quei novanta minuti furono macchiati dall'episodio del calcio di rigore non concesso a Ronaldo per fallo commesso da Iuliano, così netto da far perdere le staffe anche a Gigi Simoni (allora sulla panchina nerazzurra) che venne espulso. Pochi mesi dopo, in un'intervista, Ceccarini ammise di aver sbagliato e giustificò quella decisione sostenendo di non aver visto l'inizio dell'azione prima dello scontro tra i due calciatori. A distanza di anni, ben sedici, l'ex arbitro sarà il nuovo team manager del Livorno: in amaranto avrà un compito speciale, spiegare il regolamento a tutti i tesserati (dai più grandi fino al settore giovanile) e curare le relazioni con la classe arbitrale. A volte ritornano.

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